Ecclestone punge la Ferrari: «Mick Schumacher? In Red Bull lo avrebbero portato in alto»
20/12/2023 09:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Il debutto in Formula 1 di Mick Schumacher, avvenuto nel 2021 con il team Haas, era stato accompagnato da un grandissimo clamore mediatico e dal favore praticamente della totalità degli appassionati di Formula Uno, specie da quelli che avevano vissuto l'epopea di Michael con la Scuderia Ferrari.

Un debutto in cui Mick, al suo primo anno tra i grandi, si era ben comportato bene, pur avendo come riferimento il compagno di squadra Nikita Mazepin che, pur non avendo mai sfigurato nelle categorie propedeutiche, ha sempre incontrato svariate difficoltà nella massima serie automobilistica, non permettendo di far trasparire chiaramente il valore del team mate.

Nel 2022 invece, al suo secondo anno, Mick Schumacher è stato affiancato con Kevin Magnussen: una coppia maggiormente alla pari, non tanto in qualifica quanto in gara. Purtroppo però, a complicare il cammino del pilota ed FDA, sono stati una serie di incidenti di alto impatto sulle casse della Haas che, malgrado prestazioni via via (pur con tempi non propriamente fulminei) in crescita, hanno portato il team americano a sostituirlo con Nico Hulkenberg per il 2023.

Una decisione difficile da accettare e che ha lasciato il giovane Schumacher senza un sedile in F1, portandolo ad accettare l'offerta della Mercedes per ricoprire il ruolo di terzo pilota, utile per tenersi allenato e non uscire dal giro della F1 dopo essere stato appiedato.

Una parabola, ad oggi ascendente, vissuta dal figlio d'arte tedesco che, in una recente intervista a RTL, è stata commentata dall'ex boss della Formula Uno, Bernie Ecclestone. L'ex capo supremo del Circus, per prima cosa, ha incitato Mick a continuare a lottare e fare bene nella sue avventure attuali (come quella nel Wec con Alpine) per farsi notare da qualche team, suggerendogli però di dimenticare il suo nome e lavorare e crescere come persona e come pilota, non sperando troppo di essere scelto per il suo cognome.

Deve lottare, deve restare fedele e dimostrare che è ancora in grado di offrire buone prestazioni. Le persone poi lo troveranno, e lui non dovrà trovare le persone che gli offrono l’opportunità di correre. Nella migliore delle ipotesi, la gente lo vedrà e dirà: abbiamo bisogno di lui. E non il contrario: cerca qualcuno che lo accolga per via del suo nome. Dovrebbe dimenticare il suo nome e svilupparsi come persona".

Bernie ha poi punzecchiato la Ferrari, sostenendo che probabilmente nel programma junior della Red Bull Mick sarebbe stato capito e sostenuto meglio di quanto accaduto nella Ferrari Driver Academy.

"Alla Red Bull, ad esempio, sarebbe stato capito meglio, lo avrebbero aiutato e portato in alto”.

In chiusura, Ecclestone ha approvato la scelta di Schumacher di guidare, come detto, nel programma hypercar di Alpine nel 2024: una chance con cui potrebbe fare bene nel mondiale endurance e, magari, farsi di nuovo notare in F1.

"Questa è probabilmente l’unica e migliore cosa che può fare in questo momento. È bello che possa mettersi in mostra, con buone prestazioni. Allora potrebbe succedere che i responsabili della Formula 1 ci ripensino e dicano: “Forse abbiamo sbagliato. Ci riproveremo". La domanda difficile è: come e quando?

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Foto copertina twitter.com


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