Dal punto di vista delle strategie, il GP di Spagna non è stato affatto convenzionale. Sicuramente, sulla scelta finale dei team hanno influito molto le condizioni atmosferiche che hanno interessato l’intera giornata. Al mattino le temperature sono state molto fresche con una discreta possibilità di pioggia sempre presente. Mentre poi, a circa due ore dal GP, il cielo si è liberato lasciando spazio al sole che poi è rimasto a baciare la pista per quasi tutta la durata della gara.
Ne è derivato un mix che per circa la metà del gruppo ha sposato i consigli della Pirelli, e per l’altra metà è stato più d’accordo con quella che era stata la nostra opinione ieri sera.
6 piloti, hanno adottato la tattica che la casa delle P Lunga aveva indicato come più veloce in condizioni più fresche, ovvero S-M-S. Di questo parere abbiamo avuto Verstappen, Norris, Hamilton, Leclerc, Piastri e Albon, seppure il tailandese, partendo dalla pit lane ha scelto di cambiare leggermente in M-S-S.
Sempre sulle due soste, 11 conducenti, preso atto che la temperatura dell’asfalto si aggirasse intorno ai 42°C, hanno provato a giocarsi la carta della Hard, che ben si era comportata al venerdì (però con temperature sui 47°C). Affrontare la terza e ultima parte di gara su questa mescola non sembrava essere un’idea malvagia, peccato che il cielo è tornato un po’ ad annuvolarsi, le temperature sono leggermente scese e coloro che hanno montato la Soft si sono trovati avvantaggiati.
Certo, il fatto che Verstappen abbia percorso con la C3 la bellezza di 22 giri e Hamilton addirittura 23 è assolutamente ragguardevole. E dire che per loro sia stata una passeggiata, sarebbe affermare il falso. Dunque va dato loro atto della grande gestione fatta e del loro anche ‘’coraggio’’.
Gli undici piloti su S-M-H sono stati Russell, Sainz, Gasly, Ocon, Hulkenberg, Alonso, Zhou, Stroll, Ricciardo, Magnussen e Sargeant. I restanti 3 hanno provato a fare strategie alternative. Perez è andato su tre soste terminando in P8 (S-S-M-S) partendo dalla P11. Checo si è praticamente limitato a superare le due Alpine. Bottas è andato su S-S-H, mentre Tsunoda ha chiuso in penultima posizione mediante S-M-H-S. Nessun ritiro.
Guardando le prime posizioni e confrontandole con l’ordine di partenza verrebbe da dire che si è trattato di una gara molto monotona. A parte il cambio di posizioni tra Norris e Verstappen, gli altri hanno concluso nelle medesime posizioni di partenza. Eppure la gara è stata molto bella, ricca d’azione e suspense. Basti pensare che dopo la prima curva la classifica era così composta: Russell, Verstappen, Norris, Hamilton, Leclerc, Sainz.
Max aveva un passo superiore alla Mercedes di George e lo ha subito superato, mentre Norris ha dovuto attendere il secondo stint per poterlo superare. Russell si ferma prima di tutti cercando di mantenere la posizione mediante un forte undercut, mentre Lando ( e anche Leclerc) decidono di allungare il primo stint per avere gomme più performanti nel secondo e terzo run.
Questo gioco permetterà a Norris di rimontare la posizione almeno su George e di avvicinarsi tantissimo a Verstappen che aveva approfittato del ''tappo'' Mercedes per accumulare secondi preziosi sulla McLaren numero 4. Leclerc invece andrà molto vicino (sulla stessa tattica di Lando) a superare la Mercedes numero 63, giungendole a traguardo a soli 4 decimi. Ecco perché riteniamo che Leclerc e Norris abbiano avuto la strategia migliore.
Il problema della Ferrari oggi, almeno nel caso di Leclerc, non sono state le decisioni prese al muretto.
Russell e Sainz sbagliano nell’accorciare troppo il primo stint rispetto ai rivali e conseguentemente a montare le Hard nel finale. Con temperature più elevate sarebbe potuta essere una mossa vincente, invece purtroppo per loro non è andata così.
Leggermente diversa la strada presa da Verstappen e Hamilton. I due, pur effettuando uno stint molto simile a quello di George, ma poi allungano parecchio il tratto centrale su Medie (27 giri contro i 21 di Russell) ed andando ad effettuare un ultimo stint su soft di 22-23 passaggi. Contrariamente a Leclerc e Norris che fanno un terzo run da 19 tornate, vanno un po’ in difficoltà nel finale. Hamilton può amministrare, mentre Max farà un po’ più fatica a tenere a distanza Norris, terminato comunque a 2’’ di distanza. Piastri giunge settimo dalla P9 utilizzando la stessa strategia del compagno.
Diciamo che le tattiche più erronee, per le temperature che c’erano in pista sono state quelle che hanno visto coinvolta la Hard. Nella fattispecie quelle fatte da Russell e Sainz. Non gliene possiamo fare una colpa però. Sarebbero potuti bastare anche 3-4 gradi in più per cambiare le carte in proprio favore. Molto opinabile invece la strada a 3 soste tentata con Perez.
Foto copertina: Ferrari, foto interna: X, Pirelli
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