Ala posteriore McLaren - Tombazis: «Siamo stati avvisati tardi», ma qualcosa non torna
21/09/2024 20:10:00 Tempo di lettura: 5 minuti

A Marina Bay, questo weekend, sembra che il GP di Singapore faccia solo da contorno alla vicenda che ha riguardato la tanto discussa ala posteriore con cui Piastri ha corso e vinto a Baku lo scorso fine settimana.

Alla vigilia del 18° Round stagionale, la FIA ha affermato che l’ala posteriore da basso carico della McLaren (qui a Singapore ne monta una diversa, da più alto carico) richiedeva dei correttivi per poter essere montata sulle monoposto di Piastri e Norris da qui ai prossimi GP. Decisione che ha innescato una valanga di opinioni all’interno del paddock (qui potete leggere la nostra).

Oggi, durante la terza sessione di libere, la giornalista Mara Sangiorgio è riuscita a rintracciare il direttore tecnico della FIA, Nicholas Tombazis, il quale ai microfoni di ‘Sky Sport F1’ ha spiegato la ragione per cui l’intervento non ha comportato alcuna sanzione per il GP d’Azerbaijan: “Le discussioni sono avvenute dopo la gara. Generalmente le squadre evidenziano dei problemi al venerdì, mentre questa volta è stato fatto fatto in una fase successiva”.

Qualcosa non torna

Pensiero che va in contrapposizione con quanto raccolto dalla giornalista di ‘Sky’. Secondo la giornalista Sangiorgio è vero che se n’è iniziato a parlare in modo più acceso dopo Baku, ma la Red Bull aveva già evidenziato due-tre volte il problema alla FIA in via ufficiosa. Qualcosa non torna… Tant’è che secondo il team di ‘Sky’ qualcuno non starebbe dicendo la verità. E chi scrive, secondo la sua modesta opinione, concorda con Bobbi, Sangiorgio e compagni.

C’è un fatto però inopinabile che Tombazis ha voluto sottolineare: “La McLaren ha sempre passato tutti i nostri test e questo è importante, l’ala posteriore era in linea con quanto scritto nelle nostre direttive tecniche. Su questa base, eravamo restii a prendere una simile decisione”, si è giustificato, a ragione, il tecnico FIA.

GP Singapore 2024, McLaren

Tombazis: "Le squadre che alzano la voce adesso dovrebbero ricordarsi del passato"

Procedendo nell’intervista Mara Sangiorgio ha chiesto anche un parere sulle opinioni critiche degli altri team in merito all’approccio morbido avuto dalla FIA in questa circostanza. Domanda alla quale il greco ha chiosato: “Le squadre che alzano la voce adesso dovrebbero ricordarsi di averne beneficiato del nostro modus operandi in passato. Per me era giusto procedere in questo modo. Non c’era bisogno di una simile esagerazione. A Baku la direzione del sole ha amplificato il fenomeno agli occhi delle telecamere. A Monza e Spa, ad esempio, nessuno lo ha notato. Siamo stati avvisati tardi, avremmo agito prima se qualcuno ce lo avesse fatto presente”.

Qualcuno sta mentendo

Ecco perché diciamo di essere d’accordo con il team di ‘Sky’ quando afferma che qualcuno sta mentendo. In primo luogo, la Red Bull potrebbe aver riportato l’anomalia in tre occasioni differenti e secondo, non va bene che la FIA sia al corrente di simili soluzioni e non faccia nulla. Come primo e supremo controllore dovrebbe essere la Federazione a bloccare soluzioni o specifiche dubbie prima ancora che se ne accorgano i competitor. Non si può sempre aspettare che le anomalie arrivino agli occhi o alle orecchie degli altri, è un meccanismo sbagliato.

P.S

Che qualcuno stia mentendo è chiaro. Il nostro invito è quello di non dare tanto peso a quello che viene detto in questo momento nel paddock. Ovvero… C’è chi afferma il vero e chi il falso. Per quanto impegno ci si possa mettere, potrebbe anche accadere che i nostri articoli abbiano detto qualcosa di errato. Ve ne chiediamo venia, ma quello della flessione delle ali è diventato un argomento così spinoso che è complicato capire di chi ci si può fidare.

Nel caso in cui vi troviate a leggere due pensieri discordanti l’indicazione che possiamo darvi e quella di bilanciare le cose. Di solito, la verità sta nel mezzo. Potrebbe non essere vero neanche questo, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.


Foto: McLaren

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