"Faremo rumore". Non aveva utilizzato mezzi termini Fréd Vasseur, team principal della Ferrari, nel commentare la campagna acquisti avviata, in pieno 2023, dalla Scuderia per rafforzare il proprio staff tecnico dopo un deludente avvio di stagione che aveva fatto scivolare la Rossa al quarto posto tra i costruttori. In questi mesi la situazione è cambiata, migliorata sia come risultati che come approccio e gestione della squadra. Un periodo in cui le promesse fatte sono state mantenute dal manager francese che, nell'ordine, ha ingaggiato Lewis Hamilton a partire dal 2025, rinnovato il contratto di Charles Leclerc e avviato il restyling del Reparto Corse secondo il suo credo.
Dopo gli innesti di figure junior da diversi team, l'ufficio tecnico della Rossa ha trovato in Loic Serra un nuovo direttore tecnico, al posto del le dimissionario Enrico Cardile, e nei ranghi della Scuderia è arrivato anche un vice team principal, Jerome D'Ambrosio, utile a fare da tramite tra Vasseur e questioni non strettamente legate alla pista. Un turnover, però, non ancora finito, visto che la Rossa sta cercando (forse raggiungendo) una nuova stabilità, sia portando a casa nuovi tecnici utili a rinforzare lo staff in aree carenti (come gli innesti nei compositi o nelle simulazioni), sia blindando figure funzionali al progetto sia, se necessario, privandosi di persone importanti ma magari non più funzionali al nuovo corso o attratti da nuove sfide.
In questo ultimo caso rientrano, a seguito dell’arrivo di Mattia Binotto a capo del progetto F1 di Audi, alcune figure che in passato hanno collaborato con l'ex numero uno del Reparto Corse. Binotto infatti, chiamato a gettare le basi per lo sbarco di Audi nella Circus, sta provando a convincere alcuni suoi ex colleghi, di cui conosce abilità e punti di forza, a trasferirsi in Svizzera per potenziare un team in fase embrionale e garantire ad esso delle figure con la giusta esperienza per non sfigurare. Una campagna acquisti di cui, nel suo blog "Profondo Rosso" ha parlato Leo Turrini, che ha bollato tale processo come un segreto di Pulcinella, e ammesso come alcuni uomini in Rosso siano intenzionati a cambiare casacca a breve.
"A Maranello e dintorni è un po’ il segreto di Pulcinella. La campagna acquisti di Mattia Binotto. Comunque la pensiate sull’operato in Rosso del personaggio [...], è degno di nota il fatto che il gruppo Audi abbia pensato a lui per il debutto in F1. [...] Avendo speso per intero [...] la sua esperienza professionale in Ferrari, è ovvio che Binotto abbia invitato tecnici che conosce bene a seguirlo nella nuova avventura. Alcuni hanno declinato l’offerta. Altri accetteranno".
Un progetto ambizioso, quello della casa di Inglostadt in F1, che sulla carta potrebbe avere tutto per funzionare bene. Sulla carta, perché in passato altri colossi dell'automobile hanno intrapreso questa avventura con opere e investimenti faraonici, fallendo in modo clamoroso. Un monito per i quattro anelli che, consapevole di ciò, ha deciso di affidarsi ad un ex team principal esperto come Binotto.
"Sullo spessore del progetto Audi dietro le quinte se ne sentono raccontare tante. Non è in discussione la credibilità del brand, men che meno l’ambizione. [...] Bmw si prese Sauber e rimase con un pugno di mosche. Per parlare del flop spettacolare di Toyota. A volte sento dire che se un marchio grosso ha l’abitudine a vincere nelle corse, beh, poi il suo DNA si dimostra irresistibile anche nei Gran Premi. [...] La la F1 ha una sua tremenda specificità. [...] Puoi avere il nome, i soldi, persino i piloti: ma serve altro. Molto altro".
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