Giornata anomala, questa domenica 3 novembre, per gli appassionati di Formula 1. Sono le nove del mattino, orario italiano, e non sappiamo ancora l’ordine di partenza dei piloti per il GP del Brasile 2024. Purtroppo ieri non è stato possibile sostenere le qualifiche a causa del maltempo che si è abbattuto su San Paolo.
Per oggi è prevista nuovamente pioggia e per tale ragione la FIA ha deciso di anticipare il giro di formazione alle 16:30 italiane (12:30 locali) così da avere del margine nel caso in cui l'acqua dovesse ancora cadere copiosa sul tracciato José Carlos Pace. Di conseguenza le qualifiche scatteranno alle nostre 11:30 quando in pista sarà praticamente l’alba, le 07:30 del mattino.
Sarà una giornata molto frenetica, se non lo facciamo ora, difficilmente avremo il tempo per farlo dopo le prove ufficiali. Quale potrà essere la strategia migliore per completare i 71 giri previsti dal GP del Brasile? Prima di tutto andiamo a conoscere il pensiero della Pirelli in merito.
Ovviamente, come accade in questi casi, anche Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, vaglia tutte le ipotesi sull’asciutto. In caso di gara bagnata piloti e team effettueranno le loro scelte a seconda delle condizioni presenti in pista: “Per quel che abbiamo potuto vedere nel corso della Sprint Race, la doppia sosta resta l’opzione più realistica, sia in termini di tempo di gara che di gestione degli pneumatici. Teoricamente, la sosta singola usando la Medium e la Hard, potrebbe essere possibile, ma visti i livelli di usura sulla Medium C4 non ci sentiamo di consigliarla. Secondo i nostri dati, chi prenderà questa strada si esporrà ad un rischio non necessario”.
“La doppia sosta è la via preferibile”, afferma Isola alle colonne della casa della P Lunga. “In tal caso assisteremo ad una combinazione nell’utilizzo di Medium e Hard. Ogni pilota ha a disposizione un set nuovo e uno usato di C4 gialla e due set nuovi di C3 bianca. Anche la C5 potrebbe essere protagonista in un eventuale ultimo stint, soprattutto se le temperature dovessero essere più basse”.
In linea di massima, possiamo essere anche d’accordo con la Pirelli, anche se crediamo molto più nella possibilità che qualcuno possa pensare di completare la gara con un solo pit stop. Austin insegna. La Sprint Race permette di prendere coscienza del grado di usura degli pneumatici e da quanto emerso dalla mini-gara di ieri ci sentiamo di dire che Red Bull e McLaren, visto il ritmo di cui erano capaci Norris e Verstappen al termine dello stint, potrebbero riuscire benissimo a completare la gara su una sosta Medium-Hard.
La Ferrari invece potrebbe incontrare più difficoltà. Leclerc ha tenuto un buon ritmo ieri con le Medie, almeno nelle fasi iniziali, ma poi a partire circa da metà stint ha iniziato a scivolare molto e perdere terreno nei confronti degli avversari davanti. Probabilmente i piloti al volante della SF-24 farebbero meglio a pensare ad una strategia M-H-H o M-H-M a seconda di come si comporterà la bianca C3 in gara (nessuno ha ancora provato questa mescola nel corso del weekend). D’altra parte però, potrebbe anche fare più fresco rispetto a ieri (temperatura asfalto Sprint tra i 50-52°C) e questo dovrebbe aiutare non poco nella gestione degli pneumatici, il che renderebbe ancor più possibile la via ad una sosta.
La strategia a due soste permetterebbe sicuramente di avere degli stint molto più veloci, mentre l’unica sosta darebbe la possibilità a chi la eseguirà di restare più a lungo in pista, soprattutto nel corso del primo stint e di approfittare di eventuali Safety Car che restano una variabile sempre presente sul circuito José Carlos Pace.
La Soft, in tal caso concordiamo con la Pirelli, potrà tornare protagonista nel finale di gara, soprattutto se qualcuno cercherà di ottenere il giro veloce dell’evento a scapito degli avversari.
Infine ricordiamo i prossimi appuntamenti:
Foto: Ferrari
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