GP Monaco - Prime immagini dalla pit lane: le monoposto e la sfida tecnica
22/05/2025 12:45:00 Tempo di lettura: 6 minuti

A una sola settimana dal Gran Premio di Imola, il Circus della Formula 1 si trasferisce nel cuore pulsante della Costa Azzurra per affrontare uno degli appuntamenti più iconici e complessi della stagione: il Gran Premio di Monaco. Un circuito che non ha bisogno di presentazioni, ma che ogni anno pone sfide uniche, richiedendo ai team un approccio tecnico e strategico del tutto peculiare. Grazie alle prime immagini dalla pit lane possiamo analizzare come le scuderie affronteranno il prossimo appuntamento.

La sfida tecnica

Il tracciato cittadino di Montecarlo, lungo 3,337 chilometri e da percorrere 78 volte in gara, si snoda tra muretti implacabili, curve anguste e dislivelli accentuati. La presenza di ben 19 curve e l’assenza quasi totale di vie di fuga fanno del Circuit de Monaco una palestra per la sensibilità del pilota e per la precisione assoluta del setup. Qui l’aerodinamica trova la sua espressione massima in termini di deportanza: si corre con configurazioni estreme, progettate per generare il massimo carico verticale, sacrificando completamente la velocità di punta.

L’edizione 2025 introduce però alcune interessanti novità. A partire dall’asfalto: circa metà della pista, tra curva 12 e curva 3, è stato riasfaltato. Questo tratto inizialmente più liscio rispetto al resto del circuito potrebbe causare graining nelle prime sessioni, complici le superfici poco abrasive e la riapertura quotidiana al traffico stradale. Una condizione che, almeno fino a sabato, renderà incerta l’evoluzione dell’aderenza e della finestra operativa delle gomme.

Parlando di pneumatici, per la seconda gara consecutiva Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma 2025: C4 come Hard, C5 come Medium e C6 come Soft. La vera svolta, però, è regolamentare: per la prima volta a Monaco, la FIA ha imposto l’obbligo di due soste ai box durante la gara. Un intervento pensato per movimentare una corsa spesso monotona dal punto di vista strategico. La mossa apre scenari interessanti, soprattutto per chi partirà fuori posizione, sfruttando aria pulita o eventuali neutralizzazioni per rimontare. L’uso della Soft potrebbe tornare protagonista, specie per uno stint finale sprint in caso di Safety Car.

Dal punto di vista della frenata, i dati forniti da Brembo evidenziano una sfida moderata: indice di difficoltà 3 su 5, con 19 secondi di utilizzo dei freni per giro e la staccata più impegnativa alla curva 10 dopo il tunnel. Qui si passa da 290 a 96 km/h in poco più di due secondi, con una decelerazione di 4,5 g e un carico sul pedale del freno di 145 kg. Numeri che raccontano quanto la guida a Monaco sia al limite non solo della traiettoria, ma anche della resistenza fisica del pilota.

Le novità imposte dalle direttive tecniche FIA

Infine, una nota importante riguarda gli aggiornamenti tecnici F1. Tradizionalmente, Monaco non è terreno fertile per le novità aerodinamiche, ma il 2025 potrebbe fare eccezione. In vista delle nuove direttive FIA sulla flessibilità delle ali, sull’usura del plank e sui sistemi di gestione termica delle gomme (come cestelli e brake duct), diverse scuderie potrebbero anticipare soluzioni tecniche, testandole già sulle stradine del Principato prima della trasferta di Barcellona.

Setup e confronto ali posteriori

Grazie al sempre puntualissimo reporter Albert Fabrega, possiamo avere un primo riscontro sulle scelte di setup e configurazione delle varie monoposto. Il primo confronto riguarda sempre le ali posteriori, e le conseguenti scelte in termini di un compromesso tra carico e velocità che comunque qui a Monaco è notevolmente sbilanciato sul primo punto.

GP Monaco - Prime immagini dalla pit lane: le monoposto e la sfida tecnica

Come era prevedibile i tram hanno adottato le soluzioni a più alto carico. I main plane abbandonano le forme a V e il profilo mobile ha la massima incidenza. Leggermente meno carica la Ferrari, anche per bilanciare il suo storico problema di precisione dell'anteriore. 

 

La Ferrari a Monaco

Da altre immagini pubblicate sempre da Fabrega, notiamo che l'ala posteriore, sembra identica a quella utilizzata l'anno precedente. Anche se meno "carica" di Red Bull e Mercedes (più simile a quella McLaren) si nota che il main plane ha una corda molto ampia, e un profilo "spoon" poco marcato, Per bilanciare il maggior carico al posteriore ed avere un anteriore preciso, oltre a tutti i profili con massima angolazione, l'ala anteriore presenta un gurney flap, che consente di aumentare ulteriormente il carico.

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L'Aston Martin a Monaco

Newey è già a Monaco per il suo weekend di debutto in F1 con Aston Martin

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La McLaren a Monaco

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Articolo in aggiornamento...

Foto copertina x.com

Foto interna x.com

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