Segnali di ripresa? Ferrari, non ci ricascare
Il primo triple header europeo sta portando bene alla scuderia di Maranello. Nelle scorse due gare, Imola e Monaco, ha ottenuto dei buonissimi risultati conquistando 42 punti in più della Mercedes e 10 in più della Red Bull. Questo trend positivo ha permesso di...

31/05/2025 10:10:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Il primo triple header europeo sta portando bene alla scuderia di Maranello. Nelle scorse due gare, a Imola e Monaco, ha ottenuto dei buonissimi risultati conquistando 42 punti in più della Mercedes e 10 in più della Red Bull. Questo trend positivo ha permesso di compattare tutta la parte alta della classifica costruttori (McLaren esclusa), con tre squadre racchiude in 5 punti.

La Ferrari non deve farsi prendere da facili entusiasmi

Ovviamente il ritorno nella parte alta ha rivitalizzato gli uomini in rosso, ma come spesso succede, specialmente alla Ferrari, il rischio è quello di farsi prendere troppo la mano. Se è vero che la squadra del Cavallino si è riavvicinata al gruppo e ora vede la seconda posizione del campionato costruttori più vicina, è altrettanto vero che, nelle ultime due gare, la Mercedes ha performato molto al di sotto delle attese.

Ad Imola un problema tecnico ha tolto ad Antonelli la possibilità di arrivare a punti, con Russell riuscito a terminare solo settimo, mentre a Monaco, la brutta qualifica di entrambi i piloti, unita a una strategia alquanto strana, ha loro impedito di entrare in top-10. La Ferrari aveva mostrato dei progressi tra il GP dell’Emilia Romagna e Monte Carlo, ma il recupero, potrebbe essere più figlio dei problemi accusati dai rivali più che dovuti a meriti propri.

Ferrari

In Spagna attesa nuova scossa di assestamento tra Ferrari, Mercedes e Red Bull

Il weekend spagnolo infatti non sembra essere iniziato sotto una buona stella. Gli uomini in Rosso parrebbero avere ancora delle difficoltà a far lavorare la monoposto all’altezza da terra prevista da progetto e l’adeguamento che c’è stato tra FP1 e FP2 ha tolto gran parte della performance vista al mattino alle vetture del Cavallino.

La Ferrari non deve farsi prendere troppo da facili entusiasmi. Non deve ricascarci. Imola e Monaco sono state due tappe particolari, con una storia a sé. Probabilmente a Barcellona, su un tracciato più tradizionale e con delle caratteristiche più facilmente riscontrabili su altre piste che ritroveremo nell’arco dell’anno, i rapporti di forza tra le tre squadre in lotta per il secondo posto costruttori potrebbero subire un’altra scossa di assestamento.


Foto copertina: Fabio Vegetti; Foto interna: X, Ferrari

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