È solo venerdì - McLaren e Mercedes portano novità, ma gli altri non sono lontani
Sono stati sicuramente i due turni di libere più equilibrati della stagione, con le squadre di vertice che hanno mostrato un ritmo simile soprattutto sul passo gara, anche grazie al team di Andrea Stella che ha faticato non poco nel trovare la quadra.

14/06/2025 17:45:00 Tempo di lettura: 7 minuti

È stato sicuramente il venerdì più incerto ed equilibrato della stagione, senza se e senza ma. I gap tra le varie squadre si sono rivelati sorprendentemente minimi, soprattutto a causa di una McLaren che ha necessitato di più tempo del solito per mettersi a posto e trovare la quadra ad una MCL39 mostratasi insolitamente sbilanciata, soprattutto per quel che concerne i tratti ad alta velocità.

Aggiornamenti da Woking...

Il circuito intitolato al compianto Gilles Villeneuve non è solito essere teatro per l'introduzione di pezzi nuovi sulle monoposto, eppure la stessa McLaren ha deciso di portare alcune novità. Nel corso della prima sessione il team Campione del Mondo in carica si è concentrato soprattutto sulla raccolta dati tramite l'utilizzo dei classici flow-viz e tubi di Pitot, al fine di verificare i miglioramenti in termini di efficienza aerodinamica visti precedentemente in galleria del vento.

Entrando nello specifico, la squadra capitanata da Andrea Stella ha portato a Montreal una nuova ala anteriore dotata di deviatori di flusso nei pressi dell'endplate, oltre ad una conseguente modifica alla carenatura della sospensione. Anche l'ala posteriore è stata rivista e adattata al circuito, tramite un profilo a cucchiaio più scarico rispetto a quanto visto nell'ultimo weekend a Barcellona.

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Le novità sono state poi confermate anche durante le FP2, eccezion fatta per l'ala anteriore con la quale Oscar Piastri nel corso del primo pomeriggio aveva effettuato svariate prove comparative. Evidentemente serve ancora del tempo per mettere a punto il bilanciamento della vettura, dal momento che sin dai primi giri la MCL39 si è mostrata un po' nervosa soprattutto nei cambi di direzione; entrambi i piloti hanno infatti faticato nei pressi dell'ultima chicane a causa di un posteriore stranamente instabile, molto probabilmente conseguenza di un avantreno fin troppo puntanto.

... e Brackley

Quello canadese è famoso per essere un tracciato dal layout stop&go, nel quale è quindi necessario disporre di un sistema di cooling che sia il più efficiente possibile. Proprio per questo la Mercedes ha deciso di introdurre una nuova brake duct, al fine di fronteggiare al meglio l'elevato carico generato dalle severe staccate del circuito situato sull'isola di Notre-Dame.

La squadra anglo-tedesca, inoltre, si è presentata in Canada con una modifica nella zona nevralgica di queste monoposto ad effettto suolo, vale a dire il fondo, al quale è stata cambiata l'entrata delle cosiddette floor fences: l'obbiettivo è quello di ottimizzare il flusso d'aria e aumentare la quantità di downforce generata nei pressi dei canali Venturi.

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A bordo della W16 è stata inoltre riproposta la sospensione posteriore introdotta a Imola, ma poi scartata nelle tappe di Monaco e Barcellona. La differenza con la specifica precedente sta nell'abbassamento di circa 30 millimetri del punto di attacco del braccio anteriore del triangolo superiore, una soluzione che secondo i tecnici della Stella dovrebbe ottimizzare il bilanciamento della vettura in inserimento curva e - soprattutto - portare dei benefici in quello che in questo primo terzo di stagione si è rivelato come il principale tallone d'Achille della vettura di Russell e Antonelli: la gestione gomma.

È trascorsa solo una giornata ed è quindi ancora presto per trarre conclusioni definitive, ma il miglior tempo (1:12.123) stampato da George Russell nelle FP2 lascia sicuramente ben sperare, a maggior ragione se sonsiderato che è stato messo a segno con la media che questo weekend corrisponde alla C5. Un risultato che conferma ciò che si era già visto precedentemente, ad esempio in quel di Imola quando lo stesso britannico in Q3 utilizzò la medesima gomma, a dimostrazione che quest'ultima sia la mescola che meglio si adatta alla W16. Una tesi avvalorata anche dalle dichirazioni spesso rilasciate dal compagno Kimi Antonelli, il quale ha più volte sottolineato la fatica nel farla entrare nella cosiddetta "finestra di funzionamento".

Margini ristretti

Al netto dell'errore che ha di fatto impedito a Charles Leclerc di girare nel corso della prima giornata, la Ferrari ha comunque mostrato un buon ritmo anche con Lewis Hamilton che è stato - di fatto - l'unico riferimento della Scuderia di Maranello. Il sette volte iridato è riuscito a mantenere lo stesso ritmo della McLaren con gomma gialla, girando nello stesso decimo di Norris, il che va a confermare anche quanto di buono fatto vedere dal compagno prima dell'incidente (il monegasco ha comunque mantenuto il decimo tempo al termine delle FP1, nonostante un crono messo a segno nei primi minuti quando l'asfalto era ancora piuttosto povero di grip).

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Un altro team che si è mostrato alquanto competitivo è la Williams che nelle mani di entrambi i piloti è sembrata una vettura molto comoda, stabile all'anteriorereattiva nei cambi di direzione e avente un ottimo posteriore: un pacchetto che ha quindi trasmesso fiducia sia ad Alexander Albon che a Carlos Sainz, come dimostrato dal quarto e settimo tempo con la quale la squadra di Grove ha chiuso il venerdì.

Che quella di domenica potrebbe rivelarsi la gara più equilibrata di questo 2025 lo fa pensare il ritmo delle varie scuderie, apparse tutte molto vicine anche in termini di passo gara; le simulazioni - effettuate tutte con mescola media - hanno visto diversi piloti allineati sul piede del 16 basso, con Antonelli e Verstappen a comandare questa speciale classifica, anche se i tempi dell'italiano sono stati più in altalena rispetto a quelli dell'alfiere della Red Bull che ha invece evidenziato una maggiore costanza.

Foto interna pbs.twimg.com

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