Sarà molto probabilmente una prima fila, e relativo approdo in curva 1, bollente. I protagonisti saranno i medesimi della passata stagione: George Russell e Max Verstappen che 12 mesi fa misero a segno lo stesso identico crono, mentre oggi sono ben 160 i millesimi di distacco tra i due, anche stavolta in favore del britannico; un gap atipico per la Formula 1 odierna, ormai abituata a delle sessioni di qualifica giocate sul filo dei centesimi.
1:10.899. Questo il tempo che ha permesso a Russell di firmare la seconda pole position - la sesta della carriera - consecutiva sul tracciato intitolato a Gilles Villeneuve. Il pilota della Mercedes, esattamente come a Imola, ha trovato un gran feeling con la gomma media, il che gli ha permesso di battere il rivale.
Una W16 che col passare dei minuti era gradualmente uscita dai radar dei pretendenti alla partenza dal palo, fin quando nel box della Stella hanno deciso di montare la C5 per l'ultimo run del Q3. "Ad ogni curva vedevo sul dash che guadagnavo un decimo rispetto al mio giro precedente, era come se la vettura fosse sui binari", ha affermato lo stesso Russell una volta giunto in parc fermé.
A scaldare gli animi in vista della partenza è stata però un'altra battuta del britannico che, rispondendo alla domanda di Jacques Villeneuve, ha cominciato a provocare Verstappen: "Cosa succederà? Diciamo che io ho ancora qualche punto da giocarmi sulla patente...". Una stilettata in piena regola quella del #63, un chiaro riferimento alla delicata situazione di Super Max sul fronte Superlicenza che - in caso di ulteriore sanzione - sarà costretto a seguire da casa il Gran Premio d'Austria in programma tra due settimane al Red Bull Ring.
Ufficialmente Verstappen non ha voluto replicare ma, conoscendo Max, una volta abbassata la visiera lo terrà bene a mente, soprattutto se consideriamo che questo sarà il primo faccia a faccia dopo il contatto di Barcellona tra due ragazzi totalmente agli antipodi - il classico Lord inglese dal viso pulito e il pilota tutto casa e simulatore - che, sin dal primo confronto nella Sprint Race di Baku nel 2023, non hanno mai nascosto gli strascichi lasciati dalle varie frizioni avute in pista prima e davanti ai microfoni poi.
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