Inutile girarci attorno: il debutto di Lewis Hamilton in Ferrari, accompagnato da uno smisurato entusiasmo e clamore mediatico, è stato assai deludente, almeno fino a questo punto della stagione, dopo le prime dieci gare disputate dal sette volte iridato con la tuta rossa. Dei primi mesi che, al contrario delle attese, sono stati ampiamente sottotono e ben poco entusiasmanti, tali da spegnere l'enorme ondata di entusiasmo, a Maranello e non solo, che l'arrivo del pilota inglese aveva acceso nel corso dell'attesa pre-stagionale. Entusiasmo che era stato accresciuto anche dai grandi progressi mostrati dal Cavallino la scorsa stagione, quando aveva chiuso il campionato al secondo posto nel mondiale costruttori, alle spalle della McLaren. Insomma, vari elementi che avevano portato molti tifosi a credere con convinzione come Hamilton e la Ferrari potessero lottare per la vittoria del titolo mondiale nel 2025 per entrare ancor più nella leggenda. Insieme.
Delle aspettative che, nei fatti, sono tutto l'opposto di quanto sta mettendo in mostra la pista, visto che Sir Lewis non è ancora riuscito a salire sul podio con la sua nuova squadra, regalando l'unico lampo nel corso della gara Sprint in Cina, rendendosi autore di una stagione anomima, in cui non è certo stato aiutato dallo stato di totale mancanza di forma della compagine diretta da Frédéric Vasseur e dai problemi di adattamento che lui stesso ha ammesso di aver incontrato, sia in termini di feeling con il team, con le persone e con le procedure, e con la vettura. Un quadro preoccupante, secondo molti, ma che nel corso dei mesi è stato commentato da diverse personalità del paddock, che hanno definito il momento che sta vivendo l'ex pilota Mercedes come normale. Tra di loro c'è anche il pilota che ha fatto spazio allo stesso "The Hammer" a Maranello, ovvero Carlos Sainz, che recentemente ha parlato delle difficoltà di adattamento di un pilota ad un nuovo team. Non solo, poiché anche l'ex compagno di squadra di Lewis Hamilton in Mercedes, Valtteri Bottas, ha voluto esprimere il suo punto di vista sulla questione.
E il finlandese, attualmente reserve driver della Mercedes, ha spiegato il suo punto di vista sulla situazione del pilota Ferrari nel corso di una recente intervista esclusiva che ha concesso a chi scrive per "Formula1.it". Nel dettaglio, ha menzionato i problemi con la power unit su cui il sette volte iridato ha più volte posto l'accento, forte della conoscenza di entrambe le unità motrici: Bottas, infatti, ha guidato sia vettura con motore del Cavallino (Alfa Romeo) che quello Mercedes.
"Non so esattamente quali siano le differenze tra la power unit Ferrari e quella Mercedes nella specifica attuale, 2025. Però le conosco entrambe, è vero. Sto aspettando di fare un test in estate con la macchina di quest'anno. Credo però di poter dire che le principali differenze siano a livello di guidabilità e dell'utilizzo del freno motore. In termini di picco di potenza non credo ci siamo grosse divergenze. Credo che le difficoltà di Hamilton siano relative a questi parametri. Ma pian piano si sta adattando".
Leggi anche: Ferrari, si pensa già al 2026: Leclerc e Zhou a Fiorano per i test Pirelli. I riscontri
Leggi anche: ESCLUSIVA - Valtteri Bottas, tra F1 e ciclismo pensa al ritorno: «Non sono ancora finito»
Foto copertina media.ferrari.com