In Ferrari non funzionano neanche le cose più banali
Il Gran Premio d'Azerbaigian è stato l'ennesimo weekend imbarazzante per la Ferrari in questo 2025. A differenza delle altre occasioni, però, la squadra ha dimostrato di non eseguire nella maniera corretta neanche le cose più banali. E ciò è preoccupante

26/09/2025 15:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Lo scorso fine settimana, in quel di Baku, la Ferrari ha illuso - per poi deludere - nuovamente tutti i propri tifosi; come spesso succede da 17 anni a questa parte.

Occupare i primi due posti nella classifica della seconda sessione di prove libere del venerdì aveva iniettato non poca positività nell'ambiente. Positività che, però, è stata ridotta in frantumi dalle qualifiche del sabato. Con Hamilton fuori in Q2 e Leclerc a muro in Q3, la Scuderia si è ritrovata ad iniziare la gara dalle caselle numero 10 e 12 della griglia. E la giornata di domenica è stata disastrosa...

Parliamo del nulla, ma parliamone

Premessa: la Ferrari è in lotta per il secondo posto nel Mondiale Costruttori. Un piazzamento definito dal fondatore Enzo Ferrari come "il primo dei perdenti".

Considerando la storia della Rossa, bisognerebbe riflettere ogni singolo weekend sul perché la monoposto costruita a Maranello non sia stata la più veloce in pista. È questo il DNA della Ferrari, anche se sembrerebbe star scomparendo con lo scorrere del tempo.

Appurato che il progetto SF-25 non è altro che fallimentare, è importante non trascurare tutto il resto. Per costruire una macchina vincente serve una squadra vincente, e quella del Cavallino non appare come tale.

In Azerbaigian ne abbiamo avuto un'altra dimostrazione. Nel corso della gara, Hamilton si ritrova molto vicino a Leclerc con una differenza di gomme importante: gomma media nuova per il sette volte campione del mondo, contro la dura usata del monegasco.

A quel punto, il team prende la decisione più sensata e chiede lo scambio tra le due vetture, dando la possibilità a Lewis di attaccare Norris per la settima posizione.

Fermo restando - come già anticipato precedentemente - che è paradossale per la Ferrari ricorrere ad ordini di scuderia pur di arrivare settima, non deve passare inosservato quanto accaduto qualche minuto dopo.

Arrivati all'ultimo giro, con Hamilton ormai lontano dalla McLaren e destinato a concludere ottavo, il muretto box dà un'indicazione chiara: quella di restituire la posizione a Leclerc. Il britannico ci prova, ma valuta male il tempismo e finisce davanti al compagno.

Qualcuno addirittura insinua che il sette volte campione del mondo abbia mantenuto l'ottava piazza di proposito. Ad ogni modo, è innegabilmente imbarazzante per la Ferrari ritrovarsi: 

  • ad arrivare in ottava e nona posizione;
  • a richiedere uno scambio per puntare alla settima;
  • a non eseguire un ordine di scuderia correttamente.

Negli ultimi tempi, l'aggettivo "imbarazzante" sta venendo sempre più affiancato al nome "Ferrari". La cosa che preoccupa maggiormente è che assolutamente adatto per descrivere quanto si vede in pista. E questo dovrebbe far riflettere non poco le figure principali dell'organizzazione.

 

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Foto copertina www.ferrari.com

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