Mai dare per spacciata la Mercedes. Lo ripetono più o meno tutti gli addetti ai lavori da settimane, ed in questo senso le informazioni trapelate nei giorni scorsi e pubblicate da Mark Huges sul sito formula1.com facevano ben sperare i tifosi delle frecce d'argento.
Per il circuito di Melbourne, ed il suo nuovo layout, era previsto un primo pacchetto di aggiornamenti in grado di attentare il dannoso fenomeno del porpoising e dare quindi alla W13 una finestra di buon funzionamento più ampia per ottimizzare setup e prestazioni.
Questa mattina però, le prime immagini provenienti dal circuito mostrano che almeno uno dei due aggiornamenti previsti, ovvero una nuova ala posteriore, non debutterà in Australia. Confermate invece alcune modifiche al fondo.
Il team non ha rilasciato ancora dichiarazioni in merito e non sappiamo quindi perché non sia stata portata la nuova ala posteriore.
Sappiamo che le scuderie adesso sono molto più attente negli aggiornamenti e sviluppi a causa del budget cap. Lo stesso Toto Wolff aveva messo in evidenza che, in questa stagione, sarebbe stato ancora più complicato recuperare da un progetto mal riuscito, se non si era pensato di conservare molto budget per gli sviluppi. Inoltre bisogna anche prevedere qualche incidente durante la stagione e relativi costi (vedi Haas) ed è quindi normale che si autorizzi lo sviluppo di un aggiornamento in fabbrica solo quando strettamente necessario.
Probabilmente la nuova ala posteriore avrebbe dato un leggero vantaggio alla W13, ma non avrebbe risolto del tutto il problema, come anticipato nella nostra analisi. Da qui la decisione di aspettare quanto meno Imola dove comunque le caratteristiche del circuito dovrebbero essere più favorevoli alla W13.
Vedremo nelle prove libere se comunque le modifiche al fondo riusciranno quanto meno ad attenuare il fenomeno del porpoising sulla W13.
Mai dare per spacciata la Mercedes, dicevamo all'inizio, ma per la prima volta la scuderia tedesca si trova ad inseguire con un certo affanno e se non chiuderà presto il gap da Red Bull e Ferrari, perderà il treno che l'avrebbe portata al nono Titolo Costruttori consecutivo.
Foto Albert Fabrega