A Montréal, durante il weekend si è tenuta una riunione straordinaria dei team principal per discutere del porpoising. Gli eccessivi sobbalzi registratisi nel corso del fine settimana azero avevano portato la FIA a diramare una direttiva tecnica atta a stabilire un livello massimo di oscillazioni e a permettere alle squadre in difficoltà di ridurre il problema, non solo attraverso la variazione dell’altezza da terra, ma apportando delle modifiche al fondo che prevedevano anche l’inserimento di un tirante supplementare (attualmente ne possono utilizzare soltanto uno).
È proprio su questa questione che nelle ultime ore si è alzato un gran polverone. Ieri vi avevamo già riportato della posizione della Ferrari riguardo la TD proposta dalla FIA. Per farla breve, il Cavallino ha ribadito quello che dovrebbe essere la corretta funzione della TD: chiarire la situazione. Non si può pensare di cambiare il regolamento attraverso le direttive tecniche (leggi qui per approfondire). Motivo per cui poi la FIA ha deciso di ritornare sui suoi passi e di permettere alle squadre di correre in Canada secondo le regole diramate ad inizio stagione.
Ieri ci eravamo fermati qui, ma ovviamente c’era dell’altro. Ferrari, ma anche Red Bull, si sarebbero opposte alla TD soprattutto perché hanno notato qualcosa di estremamente sospetto e allarmante secondo loro: in primo luogo, il secondo tirante avrebbe aiutato soltanto la Mercedes e, secondo poi, con la direttiva tecnica divulgata nella giornata di giovedì, come ha fatto il team di Stoccarda ad avere a Montréal un fondo già provvisto già di questa soluzione? Specifica testata durante le prove libere e poi accantonata in seguito alla marcia indietro FIA.
Considerazioni lecite che sono sfociate nelle seguenti dichiarazioni. “L’introduzione del secondo tirante deve necessariamente essere discussa dal comitato tecnico”, avrebbe affermato Christian Horner, secondo ‘Auto Motor und Sport’, durante la riunione dei team principal. Opinione ancora una volta in accordo con quella espressa da Binotto (leggi qui). “Aiuterebbe soltanto una squadra”, ha proseguito il britannico. “Team che tra l’altro, è stato l’unico a portare una soluzione tecnica che prevedeva il suo utilizzo prima ancora che la TD fosse inviato”.
"Toto ha affermato di aver installato i cavi di supporto durante la notte”, ha proseguito il manager del Cavallino, Mattia Binotto sempre secondo quanto riporta ‘Auto Motor und Sport’. “Posso soltanto dire che noi come Ferrari non saremmo stati in grado di farlo".
"Devono averlo saputo per forza in anticipo”, ha chiosato a sua volta il team principal dell’Alpine, Otmar Szafnauer. “Non c’è altra spiegazione”.
Ovviamente, il tutto sta portando i team a pensare che la Mercedes possa avere una spia all’interno della Federazione, o peggio possa essere addirittura aiutata dall’interno dell’organizzazione. “Sono preoccupato”, ha proseguito Binotto andando a concludere il proprio pensiero. “Ho fiducia però nell’operato della FIA nel suo ruolo di supervisore imparziale. Sono certo che potrà dimostrare che le nostre preoccupazioni sono infondate”, ha detto a concludere.
Questioni politiche a parte, ciò che appare abbastanza chiaro è che mentre le squadre si prodigano nella loro guerra verbale chi ci rimette di più sono i piloti e la loro salute. “I giochi politici ignorano la radice del problema”, avrebbe affermato il team principal della Mercedes, Toto Wolff, durante la riunione. “È da inizio stagione che i tutti i piloti si lamentano degli eccessivi rimbalzi. Accusano un gran mal di schiena, la visione viene offuscata e in alcuni casi hanno riportato lievi commozioni celebrali. Non si tratta di abolire l’uso di un'ala che dà un vantaggio concreto ad una squadra. In quanto team principal, abbiamo la responsabilità non sottovalutare il problema".
Un’arringa che anche in questo caso trova la pronta risposta da parte di Christian Horner: “Ciò che afferma Toto è falso. Non tutti i piloti si sono lamentati. I nostri, ad esempio, non lo hanno mai fatto. Credo che sia per lo più un loro problema, hanno sbagliato il concept della vettura e ora non possiamo cambiare le regole a stagione in corso. Se c’è la sensazione che la propria macchina sia pericolosa, allora quella squadra non dovrebbe correre. Semplice. In caso di dubbio, dovrebbe essere la FIA a squalificarla mediante l’uso della bandiera nera”, ha detto il team principal della Red Bull a concludere.