In Canada è stato sollevato un gran polverone sul porpoising. La FIA, dopo i problemi sofferti da molte vetture sul circuito di Baku, aveva pensato di emanare una direttiva tecnica stringente per limitare i problemi (ecco cosa aveva pensato di fare inizialmente). In attesa della strumentazione necessaria per valutare correttamente l’oscillazione delle vetture, la Federazione aveva imposto ai team di fornirle un parametro indicativo derivante dalle misurazioni effettuate attraverso l’accelerometro, dando loro inoltre il via libera ad attuare delle modifiche anti-porpoising al fondo nel caso in cui il fenomeno fosse troppo accentuato (questo in via eccezionale soltanto in Canada). Mercedes aveva valutato una soluzione a doppio tirante per il proprio fondo, facendo retromarcia prima delle qualifiche.
A molte squadre non è piaciuto questo modo di comportarsi della Federazione, così hanno presentato una sorta di reclamo invitando la FIA a fare una retromarcia. Quindi nessun ripensamento causato dall’impossibilità di avere una raccolta di dati sufficientemente rapida prima delle qualifiche
Sono state le squadre ad opporsi alla modifica in corsa. Il motivo? Lo ha spiegato il team principal della Ferrari attraverso un’intervista riportata su ‘Autosport.com’: “Le direttive tecniche (TD) non sono applicabili e lo abbiamo fatto subito presente alla FIA. Lo scopo delle TD è quello di chiarire il regolamento e in qualche modo affrontare il problema. Non quello di modificare le regole. Non puoi farlo. Questa è la nostra governance”.
Cosa dovrebbe fare allora a questo punto la FIA? Soprattutto per garantire la sicurezza delle vetture e dei piloti: “Adesso si deve portare la questione al TAC (comitato tecnico consultivo), modificare i regolamenti e presentare il tutto al consiglio mondiale per l’approvazione formale dei cambiamenti. Anche senza ricevere l’approvazione delle squadre”, la chiosa del manager italiano. “Questo è ciò che si dovrebbe fare. Le regole non devono essere modificate attraverso dei TD. Ecco il motivo della nostra disapprovazione”.
Ovviamente, se la Federazione dovesse comportarsi così, le modifiche non sarebbero immediate e i team che ora possiedono un vantaggio nella comprensione del porpoising potrebbero ancora sfruttarlo per un certo numero di gare.
In Canada dunque, secondo Mattia Binotto si è assistito ad una situazione un po’ paradossale in cui si è fatto “Tanto rumore per nulla. Credo che le TD siano state anche emesse per errore dal momento che nessuna squadra è andata ad applicare delle staffe extra durante il fine settimana”.
“Il porpoising è qualcosa su cui dobbiamo lavorare in ottica futura”, ha affermato il team principal a concludere. “L’obiettivo è quello di ridurlo e forse, occorre pensare ad un cambiamento tecnico per farlo. Detto questo, non è un problema che abbiamo visto dipendere più dal tracciato che dalla vettura. Serve discuterne e personalmente sono disposto a farlo”.
Foto: Ferrari