GP Giappone - FIA nell'occhio del ciclone. I fan sono idignati, ma il bello viene domani
Quest'ultimo mese appena trascorso sta facendo emergere tutte le criticità della FIA. La Formula1 è un mondo a sè stante, impossibile fare paragoni con altri sport. Spesso ci si lamenta che ci sono molte regole, ma...

09/10/2022 13:00:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Quest'ultimo mese appena trascorso sta facendo emergere tutte le criticità della FIA. La Formula1 è un mondo a sè stante, impossibile fare paragoni con altri sport. Spesso ci si lamenta che ci sono molte regole, ma questo sarebbe solamente il problema minore. Menomale che ce ne sono tante, perché le situazioni che si possono creare durante un evento sono impossibili da prevedere. No, il problema non sono le regole in sè, il guaio di questo bellissimo sport è che poi queste non vengono rispettate. Lo abbiamo visto ad Abu Dhabi lo scorso anno con la Safety Car ad Abu Dhabi, gestita con un regolamento creato ad-hoc all'ultimo giro per permettere la ripresa della gara. Uno scenario che si è ripetuto anche oggi con la direzione gara che ha rivelato l'esistenza di un cavillo nelle normative esistenti riguardanti i GP che purtroppo non riescono a concludersi con il completamento di tutti i giri previsti (nessuno sembrava esserne a conoscenza).

Nessuno sapeva che la gara avrebbe assegnato punteggio pieno

Sotto al podio nessuno credeva che Verstappen avrebbe potuto vincere il mondiale. Anche con Leclerc scalato in P3, il sistema di punteggio previsto per le gare concluse con un numero di giri compreso tra il 50 e il 75% della distanza totale, avrebbe previsto l'assegnazione di 19 punti a Verstappen e 12 a Leclerc. All'olandese occorreva una differenza di 8 lunghezze per vincere il mondiale. Fortuna ha voluto che la FIA stabilisse, proprio pochi istanti prima della cerimonia del podio, che tutto questo bel discorso valesse esclusivamente per i GP che sostanzialmente non riescono a vedere la bandiera a scacchi. Dunque, siccome la gara si è conclusa secondo il limite delle 3 ore, ai piloti viene assegnato il punteggio pieno e Max è campione del mondo (nulla contro Verstappen, la vittoria del titolo è solo questione di tempo, complimenti a lui).

La mala gestione alla partenza

A questa perla, perché non esistono altri termini più eleganti (insistiamo su questo punto perché tutti sono rimasti sorpresi della cosa, tranne la FIA, a fine gara nessuno era consapevole di questa regola) aggiungiamo la bruttissima gestione della gara alla partenza. Proprio sulla pista in cui otto anni si è registrato il più brutto evento della storia recente della Formula1, con condizioni di pista simile, si decide di far entrare il pista un trattore addetto alla rimozione della vettura di Sainz mentre le vetture stanno girando dietro alla Safety Car. Dagli onboard i piloti avevano zero visibilità. Situazione pericolossissima che il padre di Jules Bianchi, sui social ha commentato, a ragione, con tre semplici parole: "Non avete rispetto".

La velocissima penalità a Leclerc

La ciliegina sulla torta è stata la penalità attribuita a Leclerc per aver tagliato la chicane all'ultimo giro, con Perez che in quel momento non lo stava neanche attaccando. A prescindere dal se fosse giusto comminargli 5'' di penalità o no, ciò che stona è stata la velocità con cui è stata attribuita la sanzione. Solo una settimana fa a Singapore c'erano volute delle ore, invece oggi soltanto pochi minuti, secondi oserei dire. In più senza ascoltare i piloti. Quanto visto oggi non è bello per lo sport che rischia di perdere credibilità. Binotto è stato categorico (qui le sue parole): "Stiamo entrando nel ridicolo. La situazione è inaccettabile".

L'indignazione dei fan

Non appena terminata la gara i fan, come è inevitabile che sia, hanno cominciato a scaatenarsi sui social. C'è sdegno e indignazione. Noi però vorremmo ricordarvi una cosa. Non esageriamo troppo oggi, In fin dei conti, il bello deve ancora arrivare. Domani 10 ottobre sapremo, a meno di un altro ripensamento dell'ultimo minuto, se ci sarà qualche team che non ha rispettato il budget cap nel 2021 e di quanto è andato oltre la soglia dei 145 milioni di dollari spendibili (fino ad una settimana fa si credeva che la Red Bull avesse sforato di 10 milioni di dollari e che l'Aston Martin fosse rimasta all'interno del range dei 5 milioni, ma ora però non è così certo).

Nel dubbio, meglio risparmiare energie anche per domani. Non si sa mai cosa potrebbe accadere.

 

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Foto: Twitter, F1

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