Sino a questo monento, il 2023 della Ferrari si sta rivelando difficile e complesso, almeno considerando i risultati raccolti in questa prima parte di campionato. La Scuderia, ad oggi (ad eccezione forse dello scorso GP del Canada) sta faticando nel comprendere appieno e nel funzionare la SF-23 vettura che, malgrado sia l'evoluzione della F1-75, si sta dimostrando problematica e capricciosa. Tale, almeno sino a questo monento, da far crollare la Scuderia nel ruolo di quarta forza in campo, alle spalle anche della Mercedes e dell'Aston Martin.
Come detto, la Rossa ha deluso, non esaltando in questo avvio di 2023, mostrando prestazioni poco convincenti e, soprattutto, margini di crescita limitati, almeno sino all'arrivo della SF-23 evo che, molti sperano, possa permettere di invertire la rotta. Un presente che poi, a ben vedere, non è affato semplice e che, soprattutto, è stato (forse lo è tuttora) reso instabile dalla transizione in atto, figlia di importanti cambiamenti nella struttura del team. Cambiamenti di non poco, infatti, si sono registrati a partire dallo scorso anno con le dimissioni del team principal Binotto, l'addio di Giacobazzi e Rosato e le uscite di Sanchez e Mekies.
Cambiamenti, all'interno della GeS, che non sembrano ancora terminati e, cosa più importante, non più a senso unico poiché, come noto, il team principal Frederic Vasseur ha avviato una campagna acquisti che ha portato, e porterà, ulteriori avvicendamenti nello staff, con l'arrivo di figure scelte per rafforzare le aree deboli del team.
Campagna acquisti di cui, come riportato da 'Crash.Net', ha voluto parlare lo stesso boss della rossa, Frédéric Vasseur che nel farlo ha sottolineato le difficoltà che sta affrontando nel reclutare nuove figure. L'ingaggio di nuovi tecnici per la Ferrari, team non inglese come maggioranza delle squadre, non è facile. Molte, infatti, sono le perplessità che bloccano i tecnici che, più che un cambio lavorativo, per loro e per le loro famiglie, si trovano ad affrontare un cambiamento di vita.
"Non è la stessa situazione: puoi passare dalla Red Bull alla Mercedes e mantenere gli stessi orari, i bambini nella stessa scuola. Cambi ed è tutto perfetto. Se invece vieni in Italia, è diverso. Devi cambiare l'ambiente familiare. Appena sei in Italia, poi, penso sia difficile andarsene: il cibo è migliore, la vita è ottima. Per chi deve spostare la famiglia, i bimbi, non è facile. Se arrivano rimangono qui. Ho avuto la stessa situazione alla Sauber".
Processo di reclutamento che, oltre a riflessioni esistenziali, implica anche dei tempi lunghi con cui, in questi mesi, sta facendo i conti lo stesso Fred. Di fatto, serve tempo per valutare le aree dove intervenire, per convincere le persone e per rispettare i periodi di gardening imposti.
"Devi capire la situazione prima di reclutare. È un processo lungo, molti ragazzi arriveranno tra 12, 24 mesi. Se hai un progetto, vuoi lavorare con delle persone, vuoi cambiare la struttura di un reparto ci vogliono mesi per capire cosa fare, per trovare le persone e per coinvolgerle".
Processo davvero lungo che fa capire quanto, in F1, sia impossibile cambiare delle cose in tempi rapidi. Per ottenere dei cambiamenti, infatti, sono necessari mesi se non anni, proprio come sta comprendendo il team principal del Cavallino.
"A volte può essere frustrante perché stai spingendo, spendendo forze e tempo per il reclutamento e stiamo firmiamo contratti per la fine del 2024 il 2025".
Leggi anche: Ferrari fa all-in: anticipati gli sviluppi della SF-23 entro l'estate. Nuovi tecnici in arrivo
Leggi anche: Maranello in festa: ritorno trionfale per la Ferrari 499P dalla 24h di Le Mans
Foto copertina media.ferrari.com