GP Giappone - Analisi strategie: Tutti a scuola da Leclerc, Mercedes nel baratro
07/04/2024 16:45:00 Tempo di lettura: 9 minuti

Il GP del Giappone ci ha restituito una gara molto appassionante e divertente. Se non ci fosse stata la Red Bull, fino ad una manciata di giri dal termine, non avremmo saputo chi sarebbe stato il vincitore. Verstappen fa gara a sé. Perez a tratti rientra in lotta con altri piloti, ma la seconda posizione non è mai veramente a rischio. La RB20 ha un grande ritmo e qualche asso nella manica da giocare al momento opportuno. Ad offrire spettacolo sono Ferrari, McLaren, Alonso e in fin dei conti anche la Mercedes.

Cerchiamo però di procedere con ordine. Analizzando la gara dal via, considerando che il GP viene interrotto subito da una bandiera rossa nel corso del primo giro, a causa del contatto avvenuto tra Ricciardo e Albon, possiamo anche fare un reset e considerare la strategia in base alle mescole montate al terzo passaggio dei 53 previsti al momento della ripartenza.

Riepilogo strategie

Gran parte dei piloti ha portato a termine la gara privilegiando una tattica a due soste: poche le eccezioni. Parliamo di Leclerc autore di una brillante rimonta dall’ottava alla quarta posizione puntando su un pit passando da Medie a Hard, soluzione scelta anche da Magnussen; e di coloro che invece hanno effettuato 3 soste, forse per raccogliere dei dati aggiuntivi un po’ su tutte le mescole: Stroll è andato su S-M-H-S e Sargeant su H-H-M-S.

GP Giappone 2024, strategie

I conducenti che hanno effettuato due soste si suddividono a loro volta in 4 gruppi: la scelta M-M-H (esattamente come avvenuto nel 2023) si è rivelata la tattica più veloce ed è stata portata a termine da Verstappen, Perez, Sainz; poi c’è stata l’ottima M-H-H/H-H-M o ancora H-M-H scelta da Norris, Russell, Pastri, Hamilton, Ocon e Gasly; la S-M-H adoperata da Alonso (obbligato dal percorso scelto tra venerdì e sabato); e infine la S-H-H che è valsa la P10 a Tsunoda, la P11 a Hulkenberg ed è stata selezionata anche da Bottas. Il GP del Giappone ha inoltre visto i ritiri di Zhou, Ricciardo e Albon.

Ferrari strepitosa, tutti a scuola da Leclerc

La gara iniziava con un unico presupposto. Già al sabato, con 30°C d’asfalto si era visto un degrado molto alto, con i 40°C della domenica le cose sarebbero potute solo peggiorare. Quando in radio a Leclerc viene comunicato che si era aperta la finestra per andare sul piano B o C era chiaro: avrebbe dovuto cercare di gestire al meglio la gomma Media, allungare, e andare su una sosta. Sembrava impossibile e invece non solo Charles è stato in grado di portare la vettura a traguardo, ma sfruttando bene le performance della Media in un momento in cui gli altri erano andati ai box per montare la Hard, è riuscito a superare ben 4 vetture bilanciando la potenza dell’overcut sul primo pit e dell’undercut sulla seconda sosta dei rivali. Un colpo da maestro. Molto del merito di questa impresa va sia alla Ferrari per aver effettuato le chiamate giuste e per aver ben consigliato il pilota in momenti chiave della gara sull’approccio che avrebbe dovuto avere in difesa dai sorpassi degli avversari (si vedano i sorpassi subiti da Verstappen e da Sainz).

Sainz fa il contrario rispetto al compagno di squadra. Il doppio stint su Medie non è tutto questo gran che, tanto da uscire dalla pit lane in P5 alle spalle di Norris dopo il secondo pit stop. Carlos però è comunque riuscito ad allungare gli stint e quando monta le Hard sono di una decina di giri più fresche rispetto a quelle di Lando e Charles. Tanto basta per avere un surplus di passo che gli permetterà di superare in scioltezza i due piloti dinanzi a lui e di andarsi a prendere così il podio di Suzuka.

GP Giappone 2024, dati gomme

La Ferrari ha fatto la scelta giusta concedendo a Sainz e Leclerc di gareggiare perché così facendo ha permesso ad entrambi di far valere la propria strategia. Poi Charles è stato intelligentissimo, ancora una volta, a farsi da parte e lasciare che Carlos sfilasse senza recargli alcun fastidio e massimizzando così il risultato della Scuderia.

Cavallino strategicamente perfetto. C’è solo una domanda che rimane sospesa: perché in Australia hanno congelato le posizioni intorno al 20esimo giro e invece in Giappone hanno permesso ai piloti di sfidarsi?

Mercedes nel baratro

Se possiamo comprendere le scelte della McLaren, facciamo invece più fatica a capire quelle effettuate dal muretto della casa di Stoccarda. Anche se a livello speculare le decisioni potrebbero dirsi simili, nel complesso, sono molto diverse. Si deve sempre tener conto dei carichi di carburante.

Norris e Piastri iniziano su Medie e terminano su Hard. La Mercedes invece inizia su Hard e termina su Medie. Il numero di giri effettuato su C2 e C1 sono più o meno simili (sono sempre 2 i set di C1 utilizzati). Simili, ma diversi. Vediamo perché. Se confrontiamo la McLaren con gli altri team che hanno utilizzato la Media per il primo stint non notiamo grandi differenze per quanto riguarda la prima chiamata ai box, anzi, potremmo dire anche che il team di Woking abbia giocato un po’ in anticipo per sfruttare maggiormente la mescola Hard.

GP Giappone 2024, temperature

Se invece osserviamo quanto fatto dalla Mercedes, potremmo dire che sarebbero bastati almeno tre giri di ritardo nel cambio gomme per poter fare una sosta come Leclerc, virando sulla soluzione Hard/Hard. Charles è riuscito a chiudere la gara in 4° posizione e redendosi protagonista di un grandissimo recupero mediante la soluzione M-H, mentre la Mercedes pur usufruendo di due mescole Hard C1 ha dovuto effettuare due soste. Male male male.

Il team di Stoccarda è molto indietro risetto agli avversari in merito alla conoscenza della propria monoposto. Molto probabilmente serve solo tempo, ma fino a quando non avrà compreso appieno il potenziale della W15 farà molta fatica ad ottenere dei risultati di rilievo.

Il commento Pirelli

Al termine del GP del Giappone, il direttore motorsport della P Lunga ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Abbiamo assistito ad una gara ricca di sorpassi e caratterizzata dal confronto strategico. Tutte e tre le mescole cselezionate si sono dimostrate all’altezza della situazione. Ancora una volta abbiamo visto che Red Bull e Max Verstappen sono in possesso di un vantaggio prestazionale non indifferente. Hanno conquistato con relativa facilità il massimo risultato possibile. Alle loro spalle però c’è stata grande battaglia".

"Con i 40°C registrati in pista, il degrado termico è stato importante e chi ha saputo gestirlo nella maniera migliore è riuscito a guadagnare diverse posizioni. Mi riferisco soprattutto a Leclerc, autore di una gara maiuscola sotto questo punto di vista. La sosta unica gli ha permesso di risalire dall’ottavo al quarto posto", ha proseguito Mario Isola. "L’undercut si è confermato molto efficace, anche se è altrettanto vero che chi ha anticipato troppo le soste si è trovato poi in una posizione di svantaggio nella parte finale di ogni stint. Tutte queste variabili hanno generato delle differenze di prestazione che hanno reso più agevoli i sorpassi. a beneficio soprattutto del pubblico".


Foto copertina: X, Ferrari, Foto interne: Pirelli

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