Andiamo a dare uno sguardo più nel dettaglio a cosa è accaduto nelle qualifiche di ieri. Come abbiamo avuto modo di vedere già nell’analisi comparativa, il tempo della pole di Russell è stato 901 millesimi più veloce del tempo fatto registrare lo scorso anno da Verstappen.
La Mercedes è stata chiaramente il team che ha saputo sfruttare meglio le condizioni miste e le fresche temperature asfalto presenti a Silverstone (in Q3 abbiamo avuto 23°C sul manto stradale e 15°C ambiente). Tra l'altro con le mescole più dure del lotto Pirelli, C1 Hard, C2 Medium e C3 Soft. In questo scenario, la W15 è stata nettamente l’auto migliore in pista.
Russell ottiene i migliori intertempi nel T2 e nel T3. George perde il primato solamente nel T1 (terzo alle spalle del compagno Hamilton) a favore della, udite udite, Haas di Hulkenberg. La squadra americana massimizza le buone doti di trazione del pacchetto power unit fornitole dalla Ferrari. Non a caso l’unico settore in cui Sainz risulta competitivo è il primo, ma poi la situazione cambia molto negli altri due intertempi.
La W15 è competitiva ovunque, mostrando delle buone doti di trazione e risulta la più rapida nelle curve veloci come Copse, Maggots e Becketts. Norris resta molto vicino, pagando lo scotto maggiore soltanto al T3, forse a causa dell’errore che lui stesso ha confermato di aver fatto al termine delle qualifiche.
Fa ovviamente rumore una Red Bull in quarta posizione, ma va ribadito che la prestazione di Verstappen è stata pesantemente condizionata dai danni riportati al fondo dopo la sua escursione sulla ghiaia in Q1.
Le problematiche della Ferrari invece si conoscono bene. Il nuovo aggiornamento genera porpoising/bouncing e per tale ragione i tecnici della Rossa hanno deciso momentaneamente di accantonarli in attesa di avere delle risposte. Purtroppo la squadra del Cavallino non ha ancora ben compreso come ottenere prestazione dal concetto di vettura che ha fatto il suo debutto nel 2022. Silverstone, con le sue curve ad aalta percorrenza è il luogo dove queste auto ad 'effetto suolo' dovrebbero riuscire ad esprimere tutto il loro potenziale. Vedere una SF-24 ancora così indietro non è un bel segnale.
Sperare dunque in un recupero in gara, considerando che sulle due monoposto di Maranello sono state montate le specifiche risalenti al Gp dell’Emilia Romagna, è abbastanza utopistico.
Foto copertina: Ferrari, foto interna: Formula1.com
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