Il GP d’Azerbaijan a livello di strategie è andato esattamente tutto come previsto. Ci sono stati degli episodi soprattutto a fine gara che hanno condizionato non poco il risultato, ma noi ci concentreremo su altro in questa sede. Parleremo di come Leclerc ha perso la posizione su Piastri e dell’incredibile prestazione di Lando Norris. Piccolo spoiler, secondo chi scrive, il migliore quest’oggi.
Sulla posizione finale del britannico pesa sicuramente la brutta qualifica di ieri, ma se guardiamo alla prestazione complessiva messa in mostra in gara, Lando è sicuramente senza eguali.
Prima di tutto però riteniamo giusto fare un recap delle strategie adottate. La maggior parte dei piloti ha puntato sull’effettuare una sosta di tipo Medium-Hard con leggere differenze soltanto nella lunghezza dello stint iniziale. Su questo tipo di soluzione abbiamo avuto il vincitore Piastri, Leclerc, Russell, Alonso, Colapinto, Hamilton, Bearman, Hulkenberg e Bottas.
Sull’altra competitiva tattica Hard - Medium troviamo Norris, Albon e Zhou. Dei tre soltanto il pilota della Sauber non riesce a chiudere a punti. Norris è quello che riesce a sfruttare maggiormente il vantaggio di montare la gialla C4 nel finale andando a gestire molto bene la C3.
Gasly, Ricciardo e Ocon invece decidono di completare tutta la gara su Hard in attesa di una Safety Car. I tre sfruttano la Virtual Safety Car entrata in gioco a causa dell’incidente avvenuto tra Perez e Sainz per montare gomme Soft ed effettuare la sosta obbligatoria. Termineranno tutti fuori dalla top-10. Verstappen è l’unico a chiudere su due soste montando le Soft in regime di VSC, soluzione M-H-S per lui.
Ritiro per Sainz, Perez, Stroll e Tsunoda.
Scattato dalla pole, Charles fa un lavoro egregio nei primi giri riuscendo a mantenere la testa della gara, resistere agli attacchi di Piastri e gestire la gomma Media. Oscar riesce a stare negli scarichi del monegasco fino al sesto giro, poi però va lentamente in crisi di gomme e la forbice tra i due si amplia. Si apre fino al punto massimo raggiunto nel corso del 16° giro. Quando Oscar decide di rientrare ai box per passare dalle Medie C4 alle Hard C3, Leclerc ha 6’’ di vantaggio sull’australiano.
Questi gli ultimi tre passaggi della coppia: 1’48’’090 (13° giro), 1’48’’461 (14°), 1’48’’831 (15°), 1’49’’900 (16°) per Leclerc. 1’48’’948 (13°), 1’49’’194 (14°), 1’49’’577 (15°), 1’53’’511 ( Ingresso Box-16°) per Piastri.
Al giro 17 è Leclerc a sostituire le gomme e impiega 1’53’’844 nel giro di rientro ai box. Nello stesso passaggio Piastri completa la sua tornata di uscita alle spalle di Albon in 2’03’’253. Se prendiamo però i distacchi all’uscita dalla pit lane però abbiamo Leclerc con un margine di circa 8 decimi su Alexander che a sua volta ha 4 decimi su Piastri. Tutto il precedente vantaggio di 6’’ portato ad un misero 1’’2 nel tempo di una sosta. Leclerc ha perso circa 4’’8, ma dove? Deve averli persi per forza di cose in pit lane dal momento che il giro d’ingresso ai box del monegasco è stato soltanto 3 decimi più lento dell’australiano. Dalla TV non sembravano esserci stati dei problemi particolari durante la sosta, ma è in queste fasi che Charles ha perso quei 4,5’’. Mmmm...
Il giro d’uscita di Leclerc registrato al 18° passaggio è infatti di 2’06’’071, che confrontato con il 2'03''253 di Oscar è circa 3’’ più lento rispetto a quello dell'australiano. In più se si aggiunge che Piastri nonostante abbia dovuto liberarsi di Albon ha girato in 1’48’’556 (18° tornata), ovvero circa 1’’5 più rapido rispetto al 16° giro di Leclerc, ecco spiegato il margine di 4’’5 persi nella sosta. Fatto sta che deve comunque essere accaduto qualcosa in pit lane. Qualcosa che ha fatto perdere a Charles 3’’ sul rivale (questo è il valore esatto perso in pit lane). Pit stop più lungo, una ripartenza incerta…
Questi tre secondi sarebbero stati molto utili nella successiva difesa con gomma Hard. Oscar è riuscito ha portare le mescole bianche subito in temperatura e, sfruttando l’undercut per portarsi subito negli scarichi della Ferrari, ha potuto approfittare delle difficoltà iniziali di Charles per portare l’attacco e prendersi la prima posizione. Leadership che l’australiano difenderà con le unghie e con i denti fino al 45° giro. Poi Charles andrà in crisi di gomme e Oscar potrà dirigersi verso la vittoria con un po’ più di tranquillità.
Ovviamente Piastri avendo pista libera ha potuto gestire le gomme in modo migliore rispetto al rivale. La crisi che ha dovuto gestire Charles è sicuramente data dal fatto che si è ritrovato a percorrere circa 30 giri in condizioni critiche, costantemente nella scia di Oscar senza avere nemmeno la possibilità di allontanarsi un attimo per far respirare un po’ le coperture perché alle sue spalle c’era Perez pronto a sfruttare ogni minima distrazione. La frustrazione di Leclerc è comprensibile, ma forse l’unico modo per vincere la gara oggi sarebbe stato quello di prendere l’iniziativa e andare ai box prima che lo facesse Piastri. Una decisione non facile da prendere quando si è in testa alla gara.
A livello di prestazioni la McLaren ha trovato sicuramente qualcosa in rettilineo. A fine gara anche Matteo Bobbi, durante la diretta di ‘Sky Sport F1’, ha fatto notare che oltre ad avere un’ala anteriore molto flessibile, la squadra di Woking è in possesso di un’ala posteriore altrettanto flessibile capace di ridurre notevolmente il drag in rettilineo anche quando non si sta utilizzando DRS. Questo spiega perché Charles non sia riuscito a superare Lando nonostante abbia ricevuto il beneficio dell’ala mobile quasi in tutti i giri che gli è rimasto alle spalle.
Mentre Verstappen ha condotto una gara atipica alle prese con i problemi della sua vettura (si è anche lamentato del porpoising in radio), Lando Norris è stato autore di una gara maiuscola che lo ha visto chiudere in P4 davanti a Max pur essendo partito dalla 15° posizione.
Norris ha costruito la sua rimonta sicuramente nella prima parte di gara, con la gestione della Hard. Non riuscendo a liberarsi di Albon, Lando ha deciso di seguire il thailandese senza stressare troppo le sue coperture. Il britannico si è guardato bene dal non entrare troppo spesso in zona DRS. Una volta poi che Alex è rientrato ai box intorno al 31° giro, Lando ha deciso di spingere, riuscendo a girare con gomme Hard montate ad inizio gara, sugli stessi tempi di Piastri, Leclerc e Perez. Alcune volte anche qualche decimo meglio. Al giro 38, con 14 tornate ancora da sostenere decide di andare ai box per montare gomme Medie.
Rientrato in pista in P7 alle spalle di Verstappen con 15’’ di ritardo su Max, riuscendo a girare su un ritmo mediamente più veloce del rivale di 1’’5, al 48° giro Lando ha recuperato praticamente tutto lo svantaggio e una volta raggiunta la Red Bull la supera alla prima occasione utile (49° passaggio).
Il suo stint su Medie inizia con un tempo d’attacco di 1’45’’662, e finisce al giro 50 con l’ingresso della VSC in 1’45’’626. Il suo best, che gli garantirà anche il punto addizionale si attesta in 1’45’’255. Tanto per intenderci la miglior prestazione personale di Piastri è stata 1’47’’060.
Il trio di testa è stato più o meno sugli stessi tempi. Forse la strategia di Piastri è stata proprio quella di obbligare Leclerc e Perez a seguire un ritmo tale da non permettergli di gestire le gomme nel modo più opportuno. A favore di questa tesi abbiamo il ritorno di Sainz e Russell verso la testa della gara negli ultimi giri. Fattore che poi ha contribuito all’innescarsi dell’incidente tra Perez e Carlos. Anche Verstappen, nonostante i problemi, riusciva a girare più veloce del gruppo di testa intorno all’1’46’’alto.
Foto copertina: X, Formula1; Foto interne: X, Pirelli
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