Le qualifiche del GP dell’Arabia Saudita ci hanno restituito un risultato che sarebbe stato impossibile da pronosticare all’inizio del weekend. Anche se Verstappen ha fatto un giro pazzesco, la McLaren resta sempre la squadra da battere. All’interno del team papaya devono prendere più consapevolezza nei propri mezzi e i piloti devono imparare a rischiare quando è il caso di rischiare. Cosa che ha saputo distinguere meglio Piastri da Norris nel sabato in Arabia Saudita.
Con Verstappen che scatterà dalla pole, Piastri in seconda posizione e Norris chiamato alla rimonta dai margini della zona punti, l’esito della gara potrebbe essere tutt’altro che scontato. Un esito sul quale potrebbero influire anche le strategie.
In linea di massima, nonostante la Pirelli abbia deciso di spingere sulla nomination portando una mescola di uno step più morbida rispetto al 2024, molto probabilmente team e piloti decideranno di optare per la soluzione più comoda, ovvero quella di andare su una sosta Medium (C4) - Hard (C3). Il problema di fondo però è solo uno: si deve fare qualcosa di diverso.
Prima di continuare però con la nostra idea di gara, vi proponiamo il commento rilasciato da Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, al termine delle qualifiche: “Non è un caso che la stragrande maggioranza dei piloti, 15 su 20 (circa, al momento della dichiarazione si stavano ultimando i controlli, ndr), si siano tenuti due set di Hard ciascuno. La Hard C3 appare infatti come la mescola più performante e, con un livello di degrado non eccessivo, la sosta singola è sulla carta la più veloce. Combinazione Medium-Hard come favorita. Il pit stop in questo caso dovrebbe avvenire tra il 14° e il 20° giro”.

“Ci sono un paio di ragioni per cui in tanti hanno preferito conservare due set di Hard: il primo è per coprirsi da eventuali neutralizzazioni, statisticamente molto frequenti su un tracciato come questo; il secondo è avere un'ulteriore opzione in caso il degrado domani dovesse aumentare in maniera molto significativa”, ha proseguito Isola all’interno del comunicato divulgato dalla Pirelli. “Chi dovesse trovarsi nelle retrovie potrebbe puntare a recuperare terreno invertendo l’ordine di utilizzo delle mescole (Hard C3- Medium C4) fermandosi a partire dal giro 30. La doppia sosta non è distantissima in termini di tempo complessivo (c’è una tolleranza di soli 5 secondi) e prevede sempre l’utilizzo di C3 e C4. La C5 potrebbe essere un’opzione per chi volesse cercare di sfruttarne la miglior prestazione nei primissimi giri per guadagnare delle posizioni oppure in caso di neutralizzazione nell’ultima parte di gara”, conclude il manager italiano.
Questo non è un invito, per lo più una considerazione. Le prime gare del mondiale, tolta l’ultima tappa del Bahrain prima di venire qui a Jeddah, non sono state molto entusiasmanti in termini di sorpassi. Una su tutte Suzuka. Il circuito dell’Arabia Saudita, come quello nipponico presenta molte curve veloci e poche staccate. Sono due le ragioni che ci fanno sperare in un po’ più di spettacolo: le tre zone DRS e Norris che partirà fuori posizione.

Nonostante questo, anche Lando, superate le prime vetture, potrebbe non avere più quel vantaggio prestazionale tale da permettergli di avere un vantaggio sugli avversari da sorpassare. Di conseguenza, come si fa a recuperare posizioni se non si può superare? Intervenendo sulla strategia.
Sulla carta la tattica Medium C4 - Hard C3 è la più sicura e la più veloce. Molto probabilmente sarà adottata dal maggior numero dei piloti. Purtroppo però se tutti utilizzassero la medesima strategia, si potrebbe solamente intervenire sulla chiamata del pilota ai box e di conseguenza le probabilità di superare qualcuno mediante le decisioni del muretto diminuirebbero drasticamente. Si deve fare qualcosa di diverso. Cosa? Il bello è proprio questo.
Secondo l’opinione di chi scrive, Norris dovrà per forza virare su un altro tipo di approccio e dal momento che parte dalle retrovie, potrebbe iniziare la gara sulla Hard C3 e poi terminare con la Medium C4 o addirittura la Soft C5. Dovrebbe puntare sull'allungare il più possibile il primo stint per poi avere un vantaggio prestazionale nel finale. La McLaren ci ha fatto vedere delle buone cose in fatto di gestione gomma e con la Medium che potrebbe sostenere uno stint di 20 giri e la Soft che dalle indicazioni ricevute dalla Pirelli ci dicono che ne potrebbe fare 15, capite bene che la decisione finale sarà appesa a dei dettagli sottilissimi.

Partire con le Hard metterà probabilmente in una condizione di vantaggio chi deciderà di farlo. Se ci saranno delle neutralizzazioni nella parte iniziale della gara, dei regimi di Safety Car per intenderci, tali piloti avrebbero la possibilità di pensare di non rientrare ai box, fare un tyre management e allungare il primo stint. A seconda invece del momento d’ingresso della vettura di sicurezza, chi preferirà le Medium ai blocchi di partenza si potrebbe vedere costretto ad anticipare la sosta complicando un po’ la seconda parte di gara.
Non si esclude l’uso della Soft dunque. La C5, secondo il parere di chi scrive, ha maggiori probabilità di essere impiegata sul finale di gara, sia da chi dovesse provare la strada Hard-Soft, sia da coloro che invece dovessero giocarsi la carta delle due soste (magari condizionati anche da episodi imprevisti come le Safety Car). Usare la C5 all’inizio potrebbe essere un rischio. Andrebbe a togliere molta flessibilità a livello di strategie. Probabilmente qualcuno la userà comunque per affrontare il primo stint. Gli impavidi non mancano mai.
Molti piloti hanno deciso di conservare due set di Hard per la gara. Decisione che potrebbe rivelarsi molto utile se ci fosse una bandiera rossa entro i primi 10-15 giri dell’evento. Coloro che partono con gomma C3 considerata la migliore per affrontare la gara (sposiamo il parere della Pirelli in questo caso) potrebbero effettuare un pit gratuito montando l’altro set cercando così di avere una seconda parte di gara più consistente e montare la Soft negli ultimi giri sfruttando la pista più gommata e la vettura scarica di carburante.
Secondo chi scrive, la carta delle due soste, anche se il tempo del pit stop si attesta attorno ai 21 secondi non verrà presa molto in considerazione. Crediamo che i piloti punteranno sul cercare di mantenere la track position conquistata in pista. Potrebbe diventare una soluzione interessante solo se si scoprisse una piacevole facilità nei sorpassi nel corso della gara.
Ricapitolando, per noi la strategia più veloce, in linea con la Pirelli è data dalla Medium-Hard, seguita da Hard-Medium e Hard-Soft. Dato lo scarso degrado, l’undercut non dovrebbe essere troppo potente, da qui a maggior ragione, l’idea di iniziare la gara sulla Hard appare abbastanza promettente.
Foto copertina e interna: X, Formula1; foto strategie e gomme disponibili: X, Pirelli
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