I venti di crisi portano minacce. Tutti i capitani sono bravi a navigare quando le acque sono calme, ma ci vuole un vero lupo di mare per resistere nelle tempeste. Il periodo idilliaco del team principal Frederic Vasseur in Ferrari è terminato. A Maranello dal 9 gennaio 2023, le prime due stagioni in Rosso non sono andate tanto male. La prima non è stata così entusiasmante, ma aveva delle attenuanti, poi nel 2024 Leclerc e Sainz sono riusciti a tenere aperto il mondiale costruttori fino all’ultima gara e questo ha caricato molto l’ambiente in vista del 2025. L’arrivo di Hamilton ha fatto drammaticamente il resto.
Purtroppo l’inizio della stagione è stato un vero e proprio schiaffone in piena guancia. Un gancio che ha steso a terra Vasseur e tutti gli uomini della Scuderia, piloti compresi. Un trauma che, preso atto dell’andamento decrescente delle prestazioni della SF-25, stanno veramente facendo fatica a metabolizzare.
I venti di crisi portano con sé la nascita di malcontenti e soprattutto fanno iniziare a parlare di possibili cambi al vertice, come se sostituire il team principal fosse la soluzione a tutti i problemi. Dal 2014 ad oggi, ovvero in undici anni, la Ferrari ha cambiato ben 5 responsabili di Scuderia. Ve li elenchiamo in ordine: Domenicali, Mattiacci, Arrivabene, Binotto e infine Vasseur. Media di uno ogni due anni. Se bastasse questo a risolvere i problemi, adesso la squadra italiana non dovrebbe più averne. E invece…

Cambiare ora non solo sarebbe sbagliato, ma sarebbe anche un suicidio tecnico in ottica 2026. Con il regolamento ormai deciso, l’auto in questa fase è indirizzata verso una direzione ben precisa. C’è ancora margine di sviluppo, ma adesso si tratta prevalentemente di ultimare il processo che permetterà di estrarre il massimo potenziale dalla prossima vettura.
Cambiare ora, trattandosi della Ferrari, prima di tutto, un’azienda italiana, significherebbe portare in squadra una nuova mentalità. Accartocciare tutto il lavoro fatto da Vasseur e reiniziare daccapo. Altro che ‘si vince il prossimo anno,’ così ‘non si vince più’.
Vasseur deve essere blindato, gli va data fiducia, anche nei momenti bui. Soprattutto nei momenti bui. La Ferrari deve seguire l’esempio Mercedes e Red Bull, dove Wolff è team principal dal 2013 e Christian Horner addirittura dal 2005. Per vincere serve stabilità. Il presidente della squadra deve essere il primo a credere nel proprio responsabile di Scuderia e deve mostrargli fiducia. Horner ha impiegato 6 anni per portare il team alla vittoria e in 20 anni ha vinto 8 titoli piloti e 7 costruttori. Non ha vinto sempre, perché negli sport non si può vincere sempre.
Questa è la prima cosa che bisogna accettare. In Formula 1 corrono 10 team, dal 2026 addirittura undici. Squadre in cui lavora il meglio che il mondo dell’ingegneria ha da offrire. Sarebbe fantastico essere sempre dalla parte dei vincenti, ma purtroppo non esistono facili soluzioni e purtroppo, in questi ultimi anni la Ferrari ha sperato sempre in un miracolo, un evento che potesse magicamente portare il vento dalla sua e aiutarla a raggiungere l’obiettivo.
Purtroppo nella vita e nello sport non esistono soluzioni semplici. Vasseur ora va blindato, gli va data fiducia e messo in una situazione di lavorare in assoluta serenità. Non farlo si rivelerebbe un disastro su tutta la linea. Questo clima di tensione non fa altro che peggiorare le cose.
Foto: Ferrari
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