La grande delusa del fine settimana in terra monegasca è sicuramente la Mercedes di Toto Wolff che ha chiuso la spedizione in quel di Monte-Carlo con entrambe le vetture fuori dai punti. Nel complesso il team di Brackley non ha mai dato realmente la sensazione di potersela giocare con i migliori, a fronte di una W16 che ha sofferto più del previsto le curve a bassa velocità del tracciato più corto del Mondiale.
Anche l'esecuzione da parte della squadra non è stata il massimo, a cominciare dall'incidente di Kimi Antonelli alla chicane del porto durante le qualifiche. Nonostante quello del pilota italiano rimanga un errore di valutazione comunque comprensibile e perdonabile, il sabato della Mercedes è stato reso ancor più nero dal problema di natura elettrica accusato da George Russell dopo il passaggio su un dosso che ha causato una perdita di potenza; le Frecce d'Argento sono quindi rimaste escluse dai primi dieci in griglia di partenza a Monaco.

Viste le deficitarie posizioni di partenza e il layout della pista - proibitivo in termini di sorpassi - era difficile aspettarsi miracoli, ma i due pit-stop obbligatori lasciavano comunque un barlume di speranza per un piazzamento in zona punti con almeno una delle due monoposto.
Ciò che ha però lasciato completamente esterrefatti addetti ai lavori e appassionati è stato il piano gara attuato dalla stessa Mercedes che ha deciso non solo di non differenziare la strategia dei due piloti - partiti entrambi con gomma hard - ma non ha nemmeno sfruttato il regime di Virtual Safety Car nelle prime battute di gara. Entrambe le soste sono state infatti effettuate nei giri conclusivi, sia per quanto riguarda Russell (il primo pit del britannico è arrivato alla 64° tornata) che Antonelli.
Uno scenario che, di primo acchito, lasciava intendere come la squadra anglo-tedesca non fosse riuscita a interpretare le due soste obbligatorie; le parole di Toto Wolff nell'immediato post-gara hanno però rivelato ben altro: "Ci siamo totalmente scordati della regola fino a dopo il 60° giro". Lo stesso Team Principal ha poi dichiarato ai microfoni di Sky Sport F1 che, secondo lui, questa situazione ideata nel tentativo di rendere più avvincente la corsa vada assolutamente rivista.

Possibile che il giudizio del boss austriaco sia stato condizionato dal risultato negativo dei suoi? Improbabile, dal momento che anche chi in top ten ci è arrivato, come ad esempio Carlos Sainz, ha espresso un parere analogo. Allo spagnolo nello specifico non è piaciuto lo spiacevole scenario venutosi a creare, con alcuni piloti che hanno bloccato appositamente chi seguiva per favorire il cambio gomme del compagno di squadra. Un'opinione rispettabilissima quella dell'ex Ferrari che, però, forse scorda come questa rappresenti una pratica già vista e rivista in passato non solo a Monaco, ma anche su altri circuiti (vedasi Singapore)...
Foto interna pbs.twimg.com
Leggi anche: Disastro Mercedes a Monaco, Wolff: «Abbiamo sperato fino all'ultimo»
Leggi anche: Sainz contro le due soste del GP Monaco: «Non mi piace questa F1»
Tutte le news, le foto, il meteo, gli orari delle sessioni ed i tempi del Gran Premio di Monaco 2025