La doppietta conquistata, con margine, dalla squadra di Woking in Austria ha messo a tacere molti critici. Come una rondine non fa primavera, neanche una pioggerellina fa sì che sia subito inverno. Lo avevamo detto già dopo il Canada. A Montréal la compagine guidata da Andrea Stella si è presa un weekend di studio, di test (leggi qui). Gli aggiornamenti portati in pista avevano colpito tre aeree, ma solo due avevano attirato la nostra attenzione: il cambiamento nella geometria dell’ala anteriore e il conseguente adeguamento della geometria della sospensione anteriore.
Le modifiche erano state introdotte con la seguente descrizione: riadattamento dei flussi. A Montréal però gli aggiornamenti non vengono deliberati completamente, tant’è che soltanto Piastri userà la nuova sospensione in gara. Tanti avevano parlato di insuccesso, di passo falso, ma il lavoro fatto dal team al venerdì era stato abbastanza chiaro sin da subito: è stato un weekend di studio (leggi qui).
Uno studio proficuo se pensiamo che dopo sole due settimane la McLaren si presenta con una nuova geometria della sospensione anteriore. In descrizione appare la medesima frase: adeguamento dei flussi aerodinamici. Questa volta però accompagnata da un'altra parola importantissima: revisione.
La parola revisione non è da sottovalutare, perché potrebbe stare a significare un importante lavoro dietro al passo falso della McLaren in Canada. Il team, forse indeciso su diverse tipologie di specifiche, potrebbe aver deciso di condurre un test molto importante a Montréal. Ha sacrificato il weekend per avere così a disposizione una notevole mole di dati e sapere quale direzione di sviluppo prendere per il resto della stagione.

Il passo avanti fatto in Austria, su una pista così breve è stato evidente. A dir poco notevole. Norris non ha avuto alcun rivale in qualifica (oltre mezzo secondo a Leclerc) e in gara ha creato un margine sulla Ferrari, la prima degli altri, di circa 20’’. La Mercedes di Russell è stata quasi doppiata (64’’ di ritardo). Un divario abissale su una pista che in gara si percorreva ad un ritmo medio di 1’09’’.
Il prossimo GP di Gran Bretagna sarà una specie di cartina tornasole, ma appare già chiaro come il modello McLaren stia funzionando sotto tutti i punti di vista. Essere disposti a sacrificare un weekend per poi attuare dei correttivi già dalla gara successiva non è qualcosa che si vede tutti i giorni. La squadra britannica ha creato un nuovo modello che nessun altro è attualmente in grado di replicare. Agli avversari non resta che stare a guardare.
Foto: Fabio Vegetti
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