Quando Mattia Binotto ha preso l’incarico di Chief Officer e Chief Technical Officer del team Sauber, l’annuncio è sopraggiunto un anno fa quasi esatto, in questo periodo (23 luglio 2024), era chiaro che la strada da fare per risalire la china sarebbe stata molto impervia. La macchina allora non aveva potenziale e la probabilità di fare punti era ai minimi livelli. Basta pensare al fatto che gli unici 4 punti conquistati dal team sono arrivati tutti al termine della 23° gara della stagione a Doha, in Qatar.
Il tecnico e manager italiano, assieme al team principal Jonathan Wheatley, aveva ben chiaro in mente che il 2025 sarebbe stato un anno di transizione per la Sauber. Una stagione di passaggio, probabilmente trascorsa nell’anonimato, in attesa di iniziare l’avventura con Audi nel 2026.
Invece, la Sauber, sotto la guida di Wheatly e Binotto, si sta rivelando una delle più belle sorprese di questa stagione. Non solo la squadra svizzzera sta conquistando punti e si sta rivelando in grado di lottare prepotentemente per il quinto posto costruttori (la Williams dista ‘’solamente’’ 18 punti), ma è stata anche capace di raggiungere il podio. Un incredibile terzo posto, arrivato anche con un margine di 5’’ dal quarto classificato Lewis Hamilton (Ferrari).

Abbiamo già avuto modo di elogiare Hulkenberg per aver raggiunto questo, per lui, storico risultato, ma bisogna fare i complimenti anche al team principal Wheatly e al COO & CTO, Mattia Binotto, per essere riusciti a sorprendere tutti mettendo in atto un piano di recupero impressionante. Il lavoro era già iniziato bene in inverno, con Nico riuscito ad arrivare 7° già in Australia.
Si era subito capito a Melbourne che la vettura aveva molto più potenziale dello scorso anno, ma era ancora acerba e necessitava di perfezionamenti. In questo Binotto, assieme al direttore tecnico James Key, ha fatto assolutamente un lavoro ineccepibile. Dagli aggiornamenti apportati con l’arrivo delle gare europee, la squadra è riuscita sempre ad andare a punti negli ultimi quattro appuntamenti: ne ha conquistati 10 in Spagna, 4 in Canada, 6 in Austria e 15 a Silverstone.
Se guardiamo al modo in cui è uscito dalla guida della Ferrari, per Mattia Binotto, e per i suoi colleghi, ogni punto aggiunto al mondiale rappresenta una grande rivincita. Una specie di vittoria. Ritornare al podio dopo 13 anni (l’ultima volta che un pilota di Hinwil aveva stappato lo champagne era stato in occasione del GP del Giappone 2012 con al volante Kamui Kobayashi, giunto terzo) e averlo fatto a Silverstone, con Hulkenberg, davanti alla Ferrari di Hamilton, non può che essere stato un momento molto significativo per lui.
Foto: Sauber
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