Un secondo posto e una vittoria nelle ultime due gare. Questo il bottino maturato da Max Verstappen, al terzo posto nella classifica iridata a 94 lunghezze di distanza da Oscar Piastri, al ritorno dalla pausa estiva. Pensare che l’olandese, prima del mese di agosto se ne andava in giro per il Paddock dicendo che la macchina non sarebbe mai più stata competitiva fino alla fine dell’anno e che non avrebbe vinto più una gara in questo 2025.
Una mossa astuta secondo Johnny Herbert, ex pilota di Formula 1 classe 1964, al quale ricorda molto il modo di fare di una delle leggende del nostro amato sport: “Max, poco prima di andare in pausa, ricordo aveva affermato che non avrebbe mai più vinto nel corso della stagione corrente. Frasi che solitamente sentivamo dire a Michael Schumacher nei suoi classici giochi mentali. Ora è Verstappen a farli”, avrebbe dichiarato ad 'Adeventure Gamers'.
In sostanza, Max potrebbe aver preso in contropiede le McLaren giocando sull'effetto sorpresa. Un espediente, che unito ad alcune ragioni anche tecniche, sta tenendo in corsa il pilota nella lotta iridata: “Ci sono momenti in cui sembra che Max e la macchina siano un tutt’uno e riesca ad ottenere così delle vittorie come è accaduto a Monza. La vettura era abbastanza buona e la McLaren era leggermente fuori fase. Le caratteristiche dell’auto non si addicono al tracciato italiano. Probabilmente sono più forti dal punto di vista aerodinamico quando si tratta di affrontare delle piste caratterizzate da curve a media-alta velocità”.

Se si guarda alle vetture dal punto di vista tecnico, quella fornita da Herbert è una spiegazione abbastanza plausibile, ma forse non basta ancora del tutto per convincerci sul come sia stato possibile che Max sia riuscito non solo a sfidare le vetture papaya, ma ad essere anche più competitivo.
A conclusione del suo pensiero, stando alle dichiarazioni riportate da ‘Crash.net’ ha aggiunto: “Credo che la Red Bull abbia ascoltato Verstappen più di quanto abbia mai fatto in passato”, ha anche tagliato, nel vero senso della parola, il profilo dell’ala posteriore soddisfacendo le sue richieste durante le PL3 per provare a guadagnare ulteriore velocità in rettilineo. “Sembrava ci fosse un po’ più di enfasi attorno a Max e questo è quello che mi piace vedere. Continuerà ad essere una minaccia enorme” per il mondiale.
Foto: Red Bull Racing
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