La lotta per il titolo piloti 2025 è entrata nel vivo. Ogni punto conta e sono per lo più i dettagli a fare la differenza. Si parla molto del ritorno di Max Verstappen, il quale potrebbe insidiare i due principali contendenti Oscar Piastri e Lando Norris, dopo aver vinto consecutivamente il GP d’Italia e d’Azerbaijan. La possibilità c’è, quella c’è sempre, però il ritardo di 69 lunghezze sull’australiano ci fa dire che, prima di tutto, sono i piloti appartenenti alla casa papaya a contendersi il trofeo più importante della stagione.
In questo scenario però, se da un lato la McLaren è finora apparsa non voler prendere nessuna parte imponendo anche dei controversi team order, è emerso un fatto importante: la squadra è molto peggiorata nei pit stop e Norris è quello che ne ha pagato le conseguenze maggiori tra i GP d’Italia quello di Baku.
Qualcuno lascia intendere che possa essere un modo per frenare uno dei due contendenti, favorendo l’altro senza destare sospetti. Tuttavia, vorremmo fare un paio di appunti. Il primo deriva dal team order impartito a Piastri a Monza: perché la squadra avrebbe dovuto rallentare il britannico ai box per poi chiedere subito dopo al leader del mondiale di rallentare per farsi superare dal compagno? Non ha molto senso.
In più, dai dati pubblicati da ‘The Race’, che hanno stilato una classifica dettata dalla media dei tempi di pit stop effettuata sugli ultimi sei GP, notiamo che sì Lando Norris è il pilota più lento ai box, ma allo stesso tempo osserviamo che anche Piastri si trova più o meno nella stessa situazione (di seguito i tempi in ordine decrescente).
Da questo emergerebbe un problema più riguardante l’intera squadra che essere un qualcosa di mirato a colpire un singolo pilota. Ricordiamo che i problemi maggiori il team li ha avuti a Monza e Baku. Piastri non ha avuto modo di effettuare la sosta nella gara azera a causa dell’errore commesso al primo giro (la media potrebbe essere più alta adesso e per questo c'è così differenza tra la media dei due compagni di box).

Quale potrebbe essere l’origine del problema? La squadra ha delle difficoltà reali oppure si sta assumendo dei rischi calcolati? Difficile dare una risposta. Vedendo la posizione che aveva la McLaren lo scorso anno in classifica (per velocità nei pit stop) e confrontandola con quella di quest’anno, notiamo che ricopre sempre la seconda posizione. È soltanto cambiato il team migliore che fino al 2024 era la Red Bull mentre ora è la Ferrari.
Osservando anche questa evidenza, appare difficile pensare ad un crollo così improvvviso. L’ipotesi è che i meccanici e i tecnici papaya possano essersi presi dei rischi ‘’calcolati’’ per studiare delle nuove procedure (che potrebbero anche riguardare l’uso di una nuova strumentazione) che potrebbero tornare utili in vista della prossima stagione.
Con il mondiale costruttori in cassaforte e il piloti che si gioca sostanzialmente tra i suoi conducenti, farebbe tutto parte dell’insieme delle variabili che possono influenzare in modo imprevedibile l’esito delle gare di uno o dell’altro pilota. Un rischio calcolato che se allo stato attuale può essere una componente utile ad aumentare lo spettacolo, dall’altro potrebbe essere stato un lavoro fondamentale a permettere alla McLaren di essere ancora tra le squadre più veloci nei pit stop all’alba della nuova sfida regolamentare 2026.
Foto copertina: McLaren; foto interna: Canale You Tube, DHL
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