La Formula 1 si prepara al ventesimo appuntamento stagionale con il Gran Premio di Città del Messico, in programma all’Autódromo Hermanos Rodríguez. Il layout del tracciato non ha subito modifiche rispetto alle precedenti edizioni, mantenendo inalterate le caratteristiche tecniche che lo rendono unico nel calendario.
Secondo i tecnici Brembo, il circuito messicano, lungo 4.304 metri, rientra nella categoria dei tracciati altamente impegnativi per l’impianto frenante. Su una scala da 1 a 5, ha ottenuto un indice di difficoltà pari a 4, a causa della scarsa densità dell’aria dovuta all’altitudine record di Città del Messico, che limita l’efficienza del raffreddamento di dischi, pastiglie e pinze.
I piloti fanno ricorso ai freni in 9 delle 17 curve, utilizzandoli in tutte le sezioni che vanno dalla curva 4 alla 7. Tra queste, tre frenate sono classificate come Hard e due come Medium, a conferma dell’intensità delle sollecitazioni cui sono sottoposti gli impianti.
Il punto più critico è la Curva 1, dove le monoposto arrivano a 342 km/h e rallentano fino a 112 km/h in appena 2,68 secondi, percorrendo 141 metri. In questa fase i piloti subiscono una decelerazione di 4,1 g e devono esercitare una pressione di 126 kg sul pedale del freno, mentre la potenza frenante raggiunge i 2.209 kW.
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