In negativo, la scena è quasi tutta loro, più o meno come ad Abu Dhabi: anche oggi i commissari - ma non doveva essere sufficiente mettere Masi in ferie illimitate?
Hanno fatto la scelta peggiore; una scelta che penalizza in un certo senso anche Max Verstappen, che di certo avrebbe voluto godersi il suo trionfo monzese duellando fino all’ultimo.
Al di là del paradosso, l’olandese ha avuto un aiuto evidente, potendo fare ogni calcolo utile al suo vantaggio quando ha visto bandiera verde. Dispiace per il grande pubblico di Monza, per Charles Leclerc, per la rimonta autorevole di Carlos Sainz e per quella progressiva di Lewis Hamilton, che di svantaggi creati dalle decisioni della direzione di gara se ne intende.
Al netto di questo discorso, prima che Ricciardo accostasse con la sua McLaren, cosa stavamo pensando della tattica messa in atto dalla Ferrari circa le soste? Non si è forse complicato la vita ancora una volta, il muretto, con le due soste così ripartite a livello di tempi? Ancora una volta la sensazione che non sia stata ottimale l’impostazione o quantomeno che non abbia funto da supporto alla prova fornita dai piloti.
La Red Bull anche oggi quasi imprendibile, vero, a cominciare dall’assetto azzeccatissimo; altrettanto vero però è che alla Ferrari non mancava nulla per potersela giocate fino alla fine, se fosse stato azzeccato il modo di ottimizzare la resa delle mescole. Però è l’ennesimo “se”. Se, se, se…di quelli che non hanno mai fatto la storia. Non era una gara casuale, quella di oggi; sarebbe stato un regalo che ogni ferrarista meritava. Quel distacco così ampio fa pensare a un divario irreale.
Poi, come abbiamo detto, ci si è messo chi ha fatto ancora peggio.
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