Il duplice significato dell'assenza di Binotto, Wolff e Brown in Giappone
Siamo nel pieno del diciottesimo weekend della stagione 2022 di Formula 1. E in Giappone continua a tenere banco la controversa e ormai arcinota questione del budget cap, al centro della scena da più di una settimana...

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Siamo nel pieno del diciottesimo weekend della stagione 2022 di Formula 1, quello che potrebbe eleggere Max Verstappen campione iridato per la seconda volta consecutiva. In Giappone, tuttavia, continua a tenere banco la controversa e ormai arcinota questione del budget cap, al centro della scena da più di una settimana. Coinvolte Red Bull ed Aston Martin, sembrerebbe però in misura diversa. Bisognerà vedere quanto diversa. Al momento, le cifre riguardanti la squadra austriaca oscillano tra il milione riferito dai tabloid inglesi e i dieci milioni riferiti da Sky Sport. Tra le due ipotesi passa tutta la differenza del mondo.

La Red Bull ha paura

christian horner red bull

Quello che è emerso a sensazione in questi giorni è che, al netto delle dichiarazioni di facciata, la Red Bull ha paura. Non tanto della FIA, probabilmente pronta a chiudere un occhio pur sapendo che Horner e compagni stanno facendo di tutto per spingere la polvere sotto il tappeto (nostra congettura, ma anche opinione comune). Bensì, gli uomini di Milton Keynes temono l'azione dei propri rivali, determinati a combattere la battaglia fino alla fine. E non è un caso che a Suzuka il paddock non abbia visto nemmeno l'ombra di Mattia Binotto, Toto Wolff e Zak Brown

Binotto, Wolff e Brown al contrattacco

Binotto, oltre a chiedere sanzioni severe, ha voluto evidenziare che, considerata la situazione, c'è il rischio che la FIA decida di fare qualche concessione alla Red Bull accettando parte della difesa del team. Uno scenario che Ferrari, Mercedes e McLaren - così come gli appassionati - non sembrerebbero disposte ad accettare. Queste le parole pronunciate dai tre boss nelle ultime ore. 

Binotto: "Concessioni della FIA alla Red Bull"

"La decisione è stata posticipata due volte a dimostrazione che ci sono delle discussioni in atto. Se ci sono delle discussioni, vuol dire che alcuni punti non sono chiari. La FIA starà contestando alcune questioni e la squadra starà cercando di difendersi come può. Credo che tutto questo si traduce in delle concessioni da parte della Federazione alla Red Bull". (QUI l'intervista completa).

Wolff: "Siamo preoccupati, vogliamo conseguenze dure"

"Abbiamo fiducia nella trasparenza e nella FIA. Una delle parti fondamentali del nuovo regolamento è quella di essere tutti sullo stesso piano. Il presidente Mohamed (Ben Sulayem, ndr) è stato chiaro, trasparente e duro. Ora dobbiamo vedere cosa è successo. E se lo sforamento sarà confermato a nostro avviso le conseguenze dovranno essere dure. Nell’attesa di questi risultati, siamo molto preoccupati. La FIA lo sapeva...". (QUI l'intervista completa).

Brown: "Penalità adeguate per chi viola le regole finanziarie"

"Il tetto alle spese è di un'importanza cruciale e dobbiamo assicurare che venga fatto rispettare. Se qualcuno ha commesso un'infrazione, allora devono essere comminate penalità adeguate, non solo finanziarie ma anche sportive e tecniche. Se violi le regole tecniche o sportive subisci una penalità, per le regole finanziarie dovrebbe essere la stessa cosa. Il fatto che qualcuno abbia speso di più gli dà un ingiusto vantaggio in pista e la cosa va gestita di conseguenza, in modo rapido e deciso".

Il valore dell'assenza

L'assenza in Giappone dei team principal di Ferrari, Mercedes e McLaren ha un significato ben preciso: vogliono giustizia, e la cercheranno in ogni luogo, in ogni sede, con ogni risorsa in loro possesso. Magari creando una coalizione che avrebbe del clamoroso. Già, perché dopo il rinvio del verdetto di mercoledì scorso - che di fatto ha evidenziato l'esistenza delle violazioni - è lecito aspettarsi di tutto e da tutti: e quindi anche che gli acerrimi rivali possano unire le forze per scongiurare il declino della credibilità della F1.

La duplice volontà

La nostra teoria dunque, è che l'assenza di Binotto, Wolff e Brown in Giappone è sinonimo di una duplice volontà: 1) non voler rendere merito a Max Verstappen, che verosimilmente a Suzuka, a bordo della Red Bull RB18, vincerà il suo secondo campionato di fila; 2) elaborare una strategia comune in vista di quanto accadrà lunedì, o per evitare che lunedì accada qualcosa di piuttosto spiacevole per la massima categoria motoristica.

La paura della Red Bull ha un fondamento. Siamo sicuri che ne vedremmo delle belle...

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