Ferrari corre per il mondiale - Tutto bello, ma il confronto con l'era Binotto non regge
Il GP degli Usa e del Messico hanno sorriso alla Ferrari. Non se l’aspettava nessuno di vedere una SF-24 così competitiva ad Austin e invece, sul suolo texano, la squadra di Maranello ha ottenuto la sua seconda doppietta stagionale.

28/10/2024 19:35:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Il GP degli USA e del Messico hanno sorriso alla Ferrari. Non se l’aspettava nessuno di vedere una SF-24 così competitiva ad Austin e invece, sul suolo texano, la squadra di Maranello ha ottenuto la sua seconda doppietta stagionale (la prima in Australia). Risultato sfiorato ieri, con Sainz vincitore dell’evento seguito da Norris e dal compagno Leclerc in terza posizione. Charles ha cercato di rimediare all’errore che gli ha fatto perdere la posizione su Lando, rientrando nel finale ai box ed ottenendo il giro veloce della gara.

Tutto bellissimo. La Ferrari negli ultimi due weekend ha ottenuto 96 punti se consideriamo la Sprint americana. La McLaren, leader del campionato costruttori con 29 lunghezze di vantaggio sulla squadra italiana, nelle ultime due trasferte ne ha messi in cascina ‘solamente’ 50 (ieri il team papaya, mostrando un passo gara migliore delle SF-24 ha dimostrato di aver buttato via un'altra occasione).

Naturalmente ora i tifosi iniziano ad accarezzare il sogno iridato, un traguardo che manca dal lontano 2008, e con esso ha iniziato per forza di cose anche a fare paragoni. Soprattutto tra la Ferrari di Vasseur e quella di Binotto. Per quanto questa Ferrari sia bella e per quanto il team sia bellissimo ora, stranamente in armonia per certi versi, dal momento che Sainz lascerà Maranello a fine stagione (cosa di cui va assolutamente dato merito a Vasseur), non si possono fare dei confronti con l’era Binotto. Ma neanche lontanamente.

Sainz, Vasseur, Ferrari

Comparare l'era Vasseur alle precedenti non sarebbe giusto

Non vogliamo entrare nei dettagli di squadra, di gestione del team. No. Vogliamo rivolgerci però a chi quell’epoca l’ha vissuta, l’ha respirata. A quei tifosi che nel 2019, nonostante si sapeva che la Mercedes ne avesse di più, che nessuno sarebbe riuscito a spodestare Hamilton da quel trono, irraggiungibile per chiunque altro, si svegliavano sperando che la Ferrari potesse fare qualcosa di buono quella domenica. Poi il 2019 è andato come è andato. Ci sono stati altri problemi. Come detto, la Mercedes era irraggiungibile e sono state prese delle decisioni errate. Il punto su cui ci vogliamo soffermare e che vogliamo sottolineare è uno soltanto: in quegli anni lì, la Mercedes era irraggiungibile.

Perché non parlare allora dell’epoca Arrivabene!? Nel 2017, Vettel, nonostante Hamilton e nonostante la Mercedes, quella Mercedes, riuscì a terminare il mondiale al secondo posto con soli 46 punti di ritardo da Lewis. Il britannico quell’anno vinse il suo quarto titolo mondiale dei sette che può vantare attualmente.

Godiamoci il momento, sogniamo il titolo, abbracciamo e sosteniamo Leclerc, Sainz e il team principal Vasseur che tanto bene stanno facendo adesso, ma per favore, non si metta a paragone il livello attuale di McLaren e Red Bull con la Mercedes che vinse dal 2014 al 2021. Non sarebbe giusto.


Foto: Ferrari

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