Ferrari: scelta giusta, tempismo sbagliato. Lo scambio tra Leclerc e Hamilton fa riflettere
Al Gran Premio di Spagna, la Ferrari ha dimostrato - per l'ennesima volta - di non essere in grado di migliorare analizzando i propri errori. Non di certo un segnale incoraggiante per una squadra di Formula 1...

05/06/2025 08:00:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Il Gran Premio di Spagna ha visto la Ferrari conquistare il terzo podio stagionale, grazie al terzo posto di un fantastico Charles Leclerc.

Eppure, a prescindere dal risultato, c'è tanto da analizzare a Maranello, in particolar modo dal punto di vista delle operazioni e dell'organizzazione in pista...

Ferrari, non è la prima volta. E se non sarà l'ultima...

Nei primi giri della gara di Barcellona, dopo un'ottima partenza da parte di entrambi i piloti, le due Rosse si trovavano in quarta e quinta posizione, con Hamilton davanti a Leclerc.

Dopo appena qualche passaggio, il monegasco ha mostrato di essere nettamente più veloce, non riuscendo a superare il compagno solamente per la configurazione poco favorevole del tracciato spagnolo.

Nonostante la superiorità del numero 16 fosse evidente, gli ingegneri della Ferrari hanno aspettato più di 3 tornate (all'incirca 5 minuti), prima di effettuare lo scambio di posizioni.

Ferrari non impara mai dagli errori: le conseguenze del tardivo scambio tra Hamilton e Leclerc in Spagna

In quel lasso di tempo, Leclerc ha perso all'incirca 3 secondi da Lando Norris. Sia chiaro: ciò non ha influito sul risultato finale, ma deve far comunque riflettere sulla mancanza di efficienza da parte della Scuderia, soprattutto perché non si tratta di una prima volta.

Ebbene sì. Ricordate il Gran Premio di Miami? A ruoli invertiti, ovvero con Charles davanti a Hamilton, si è presentato lo stesso identico problema: la lentezza nel prendere una decisione francamente scontata.

La sensazione è che i membri della Rossa siano troppo "calcolatori", preferendo un'analisi approfondita dei dati ad un'interpretazione "d'istinto" neanche chissà quanto complicata.

Probabilmente, tale processo di continue verifiche viene attuato perché si ha paura di sbagliare, un sentimento che sovente non porta a grandi successi.

Già la SF-25 è quello che è: una monoposto ben lontana dalla dominante McLaren, sempre più competitiva tra le mani di Piastri e Norris.

Se ci si mette anche l'operato complessivo della squadra, quello che sembrava essere tanto migliorato nella gestione Vasseur, il digiuno mondiale della Ferrari può solo esser destinato a proseguire...

 

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Foto copertina x.com

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