La gara sul bellissimo tracciato di Montréal ci ha riservato un risultato insperato, ma allo stesso tempo molto gradito. L’italiano Andrea Kimi Antonelli ha conquistato il suo primo podio in carriera, e se non altro abbiamo avuto un esito diverso dal solito, anche se camuffato dalle circostanze.
La Mercedes ha ottenuto un importantissimo doppio podio che l’ha riportata ad essere seconda nei costruttori grazie alla bellissima performance in qualifica di sabato e all’aver saputo replicare il buonissimo passo gara mostrato venerdì al pari di Red Bull e McLaren (leggi qui). La Soft C6, dopo aver mostrato un comportamento simile a quello avuto a Imola, viene quasi completamente snobbata in gara. Piastri, Bearman, Stroll e Hadjar la montano dietro alla Safety Car soltanto nella speranza che la gara possa riprendere anche per un solo giro. Medie e Hard sono state decisamente le gomme migliori. Specie la bianca C4.
Prima di analizzare nel dettaglio la situazione, andiamo a fare un recap delle strategie viste in gara. Come avevamo detto nel corso della mattinata di domenica, sapevamo che la strada a due soste sarebbe stata quella che avrebbe garantito il maggior successo. Secondo noi però, se si fosse evidenziato un alto degrado, si sarebbe potuto pensare anche di fare tre pit stop (leggi qui). Strada che forse aveva iniziato a seguire Verstappen e i piloti che gli sono andati dietro anticipando molto la prima sosta, ma poi con la pista che si è andata a gommare il degrado è stato più contenuto e le strategie si sono allineate su due soste.
La tattica che è andata per la maggiore è stata la Medium-Hard-Hard effettuata da Russell, Verstappen, Antonelli, Piastri, Hamilton e Alonso. Poi c’è stata la Hard-Hard-Medium di Leclerc e Stroll assieme alla Hard-Medium-Hard con cui Norris stava portando a termine la gara prima dell’incidente. Alle spalle della Safety Car, Piastri, dato il grande vantaggio che aveva su Leclerc, decide di montare gomme Soft nel caso la gara fosse ripresa, ma in definitiva non ci sarà tempo di riprendere e la gara si conclude dietro alla vettura di sicurezza.

Gli altri nelle retrovie sono andati tutti su una sosta. Tipologia Medium-Hard per Hulkenberg (a punti), Bearman, Colapinto e Hadjar; Hard-Medium per Ocon e Sainz (a punti), Tsunoda, Bortoleto e Gasly. Ritirati Norris, Lawson e Albon.
Il commento finale di Mario Isola (direttore motorsport Pirelli): “La doppia sosta si è confermata la più veloce e la Hard è stata la mescola più performante. Il pit-stop singolo è stato possibile, ma si è trattato di un’opzione percorribile solamente da chi partiva nelle retrovie e aveva dunque meno da perdere. I piloti nelle prime file hanno invece potuto spingere in tutti gli stint dando così vita ad una corsa molto intensa, con delle differenze anche molto marcate nella lunghezza degli stint”.
“Questo era il terzo weekend dell’anno con la C6. Chiaramente, analizzeremo con grande attenzione i dati raccolti per valutare se e come utilizzarla ancora nel prosieguo della stagione dopo la pausa estiva. La possibilità di avere una gamma più ampia ci ha permesso di offrire alle squadre un ventaglio di opzioni strategiche più grande. Onestamente, senza la C6, A Montréal avremmo portato la stessa terna del 2024 (C3, C4 e C5) e, con tutta probabilità, avremmo assistito ad una gara molto più lineare e con una sola sosta ai box”, ha concluso Isola difendendo la scelta fatta per il weekend.
il GP si è svolto sulla falsariga dei valori visti durante le FP2 (leggi qui). George leader, ma con una manciata di millesimi su Verstappen e la McLaren. Importantissimo per Kimi l’esser riuscito a superare Piastri al via. Gara sottotono della McLaren? No, non del tutto. Piastri è arrivato quarto potendoselo permettere. Avendo un gran vantaggio su Verstappen in campionato, non c’era motivo di rischiare, soprattutto con Norris alle spalle. Se c’era un pilota che doveva prendersi qualche rischio quello era Lando e si è visto come è finita.
La McLaren aveva ritmo, ha solamente pagato la brutta qualifica e la partenza. Se non fosse stata veloce non sarebbe riuscita a marcare stretta le vetture davanti per tutta la gara. Poco prima dell’incidente di Norris c’erano a malapena sei secondi a dividere il leader Russell da Lando in P5.
La Ferrari invece è stata tutto il tempo fuori dai radar. Hamilton è stato sfortunato nell’investire una marmotta nel corso del primo stint. Incidente che gli ha causato una perdita notevole di punti di carico e successivamente ha accusato anche dei problemi ai freni. Leclerc invece recupera in fretta dalla P8 di partenza, fino ad arrivare alle McLaren, ma poi dovrà arrendersi ad un’evidenza disarmante: non aveva il ritmo per stare con gli altri. Lo evidenziano i 12’’ di ritardo circa che aveva nei confronti di Norris poco prima dell’incidente. Inutile girarci attorno, alla SF-25 manca ritmo e in questa condizione finire alle spalle delle tre squadre davanti è tutto ciò che si poteva fare.

Scattato al via su gomme Hard, quando Leclerc ha visto tutti fermarsi per la prima sosta in anticipo e aver constatato che lui fosse soltanto 4-5 decimi al giro più lento dei rivali che avevano effettuato la sosta, Charles ha chiesto al team di metterlo su una strategia ad una sosta. I tecnici del Cavallino però non lo ascoltano e Leclerc mostra subito il suo dissenso.
Davanti ai microfoni il pilota della vettura numero 16 continuerà a ripetere il suo punto di vista, ma noi conveniamo che se avesse tentato la strada ad una sosta, l'alfiere della Ferrari sarebbe incappato essenzialmente in una figuraccia… La Ferrari non aveva ritmo e già mettendosi a pari strategia con i rivali ha mostrato un passo non a livello della concorrenza.
Siamo nel corso del 24°-26° giro quando Charles chiede ai box di poter andare fino al traguardo mediante strategia ad una sosta. Già in quella fase Russell mostrava un ritmo di 4-5 decimi più veloce del monegasco e solo con questa piccola differenza, George al giro 27 riesce comunque a compiere il sorpasso sulla Ferrari. Probabilmente Leclerc in quella fase pensava che sarebbe riuscito forse a fare un po’ di resistenza sui piloti alle sue spalle, cosa che resta tuta da vedere, ma poi quando gli altri avrebbero montato il terzo set di gomme e Charles si fosse ritrovato a dover terminare la gara su Medie, la differenza di ritmo sarebbe stata molto più marcata e a quel punto non sarebbe minimamente riuscito a difendersi. Sarebbe stato superato dai primi cinque in modo molto semplice e anche abbastanza umiliante. Riteniamo dunque che la Ferrari abbia preso la decisione corretta permettendogli almeno di 'salvare la faccia'.
Foto copertina: X, Ferrari; Foto interne: X, Pirelli
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