Intervistato in esclusiva dalla redazione di Formula1.it, Francesco Cigarini ha raccontato il processo con cui Charles Leclerc ha raccolto l'eredità di Jules Bianchi.
Queste le parole dell'ex meccatronico della Ferrari: "Charles [Leclerc, ndr]: è un grandissimo talento, grandissimo.
"L'ho conosciuto da piccolino e gli ho voluto bene da subito, anche perché era quello che era mancato a noi con Jules Bianchi [pilota cresciuto nella Ferrari Driver Academy e morto nel 2015 per via di un tragico incidente al GP del Giappone del 2014, ndr], quello che lui doveva essere.
"Purtroppo è venuto a mancare un amico improvvisamente, un pilota di riferimento e poi ci siamo trovati lui [Leclerc, ndr] che poteva riaccendere questa speranza [di un futuro campione del mondo cresciuto in Ferrari, ndr].
"Non nego che vedevamo molto di Jules in Charles: è un grandissimo talento, anche lui un talento esplosivo che negli anni doveva essere addomesticato, perché devi andare a lavorare molto con il team sul far sapere quello che vuoi, sul riuscire a lavorare e far funzionare le gomme. Sono tutti aspetti che trovi col tempo, lavorando", ha concluso.
Il rapporto tra Leclerc e Bianchi è stato senza dubbio speciale. Per Charles, Jules era come un fratello maggiore, una figura su cui poter contare in qualsiasi momento e per qualsiasi difficoltà.
D'altronde, è anche grazie al francese che l'attuale numero 16 della Rossa si è avvicinato al motorsport: l'amicizia tra le due famiglie ha fatto sì che i due si conoscessero da giovanissimi, quando Jules era già un pilota. Da lì alla prima volta che Leclerc ha provato un kart - per poi innamorarsene follemente - non è trascorso molto tempo.
Ovunque Bianchi sia, siamo sicuri che è fiero di tutto quello che il suo "erede" Charles ha fatto per la Ferrari nella sua carriera.
N.B. Si ringrazia Francesco Cigarini per la cordialità e la disponibilità mostrate nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è consentita previa citazione dell’autore (Fabrizio Parascandolo) e della fonte Formula1.it con il link al contenuto originale.
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