Si è conclusa una giornata di studio in Messico. Un venerdì in cui le squadre si concentrano particolarmente sull’analisi dei dati e la scelta del miglior set-up, a causa delle difficili condizioni climatiche con cui ci si ritrova a lavorare. Dover affrontare un weekend in alta quota (2256 m.sl.m.) comporta diversi accorgimenti da dover prendere.
Nonostante il layout ricordi quello di Monza, per alcuni aspetti, a causa dell’aria rarefatta le vetture sono dotate di un pacchetto aerodinamico simile a quello adottato a Monte Carlo. Dopodiché bisogna prendere delle maggiori precauzioni per dissipare il calore della power unit (per questo abbiamo visto dei grandi sfoghi d’aria sui cofani delle vetture, su tutte, tranne che sulla McLaren, almeno al venerdì) e degli organi meccanici, come anche i freni. Ultimo poi, non certo per importanza, occorre gestire e preparare meglio gli pneumatici.
Nella giornata di ieri i piloti hanno effettuato delle lunghe simulazioni di gara, sia nelle PL1 che nelle PL2. Noi vi riportiamo i dati presi dalla seconda sessione, sicuramente molto più indicativa tra le due. Il tracciato intitolato ai Fratelli Rodriguez si è presentato molto sporco all’inizio della prima sessione e ha mostrato una grande evoluzione con il passare dei minuti. Quest’anno la Pirelli ha deciso di lasciare a casa la Hard C3, vestendo di bianco la C2. Questo per cercare, come fatto ad Austin di mettere i piloti nella condizione di fare più soste. Tuttavia, a nessuno piace perdere tempo in pit lane, soprattutto data la difficoltà nel compiere sorpassi. Ieri le simulazioni di passo gara hanno avuto dunque degli stint molto lunghi su Soft e Medie, proprio per valutare la possibilità di fare la gara mediante un singolo pit stop.

Quello che emerge dalla tabella (di cui sopra) è che lo stint fatto ad esempio da Verstappen è stato di 24 tornate (13 iniziali in cui ha tentato anche di effettuare un buon giro secco, con gli 11 addizionali del long run). La gara prevede di completare 71 giri. Questo significherebbe portare gli stint visti ieri almeno al doppio della lunghezza e considerando l’innalzamento registrato da Leclerc, Tsunoda e Antonelli, difficilmente crediamo sia possibile effettuare la tattia ad un solo pit stop utilizzando solo Medie e Soft. Qualcuno potrebbe riuscirci, ma non tutti. Crediamo però che la C4 e la C5 possano essere le mescole migliori per la gara e magari una doppia sosta M-M-S potrebbe essere più veloce di una M-H o S-H.
Detto questo concentriamoci sui tempi. Salta subito all’occhio il ritmo tenuto da Norris. Un passo ssurreale, irrazionale, chimerico. 1 secondo al giro più veloce di Verstappen (per la precisione 922 millesimi). Il passo registrato da Lando è sbalorditivo in quanto è stato fatto anche sulle Soft C5, utilizzate per 9 passaggi (+ 7 in cui ha sostenuto le prove sul giro secco) senza, e sottolineiamo senza, mai farle respirare un attimo. Nessun giro lento o di neutralizzazione. Lando è stato il migliore per ritmo e costanza.
Ovviamente non conosciamo i carichi di carburante, né la spinta richiesta alla sua power unit. Il confronto con Verstappen è surreale. Potrebbe essere dato semplicemente dalla differenza di mescola? Sicuramente ha permesso a Norris di avere qualcosa in più, ma poi Lando è risultato più veloce di Max anche quando nel finale il britannico ha montato le Medie e l’olandese, al contrario, si è ritrovato su Soft. La ragione è un'altra.

Il realtà, se diamo uno sguardo ai tempi con cui i piloti hanno girato durante il GP di Città del Messico 2024 ci rendiamo conto che Verstappen e Norris hanno iniziato l’evento sul piede dell’1’21’’alto andando verso l’1’22’’medio, 1’22’’alto nel finale di stint. Per esempio, nessun pilota, tra quelli dei top team, nel 2024 ha mai superato l’1’23’’.
Di conseguenza ci sentiamo di dire che probabilmente, Norris ieri è stato l’unico che ha richiesto qualcosa in più alla power unit. I gap potrebbero dunque cambiare molto durante la gara di domani. Gli altri, compreso Piastri, sono stati tutti più conservativi. Concentrandoci su di loroi notiamo una Ferrari molto pimpante (anche se è una caratteristica intrinseca del venerdì). Leclerc è stato il pilota con il passo medio migliore, ma anche il più incostante…
La gestione gomma non è certo il punto forte della Ferrari. Ritmi simili per Piastri, poco distante e Verstappen alle sue spalle. Qui ci sono pochi decimi di differenza sul giro tra l’uno e l’altro, una promessa, si spera, di una lotta accesa nella giornata di domenica. Una battaglia in cui pare si potrebbe inserire anche la Mercedes, con Antonelli e Russell a livello entrambi del leader del mondiale Piastri.
Foto: X, McLaren
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