La Formula Uno riparte da dove si era fermata, così come la Mercedes, con Lewis Hamilton che centra una pole position straordinaria a Melbourne nel primo Gran Premio stagionale.
È un brusco risveglio per tutto il paddock della F1, che all'Albert Park riprende il filo del discorso da dove era rimasto alla fine di Novembre dello scorso anno, con la Mercedes che è ancora il punto di riferimento per tutti, con un Lewis Hamilton più affamato e in palla che mai, che centra la prima pole stagionale del 2018.
Detta cosi la notizia fa effetto fino ad un certo punto, ma diventa clamorosa se si vanno a leggere i distacchi inflitti dal Campione del Mondo in carica a tutti gli altri.
Primi fra tutti Ferrari e Red Bull, che hanno accusato un gap compreso tra gli 0.6 secondi, rimediati da Kimi Raikkonen, secondo classificato, e gli 0.9 secondi avuti da Daniel Ricciardo, quinto nella graduatoria dei tempi, e ultimo tra i driver dei top team.
Ferrari scioccata, prima di tutto dal divario quasi ciclistico accusato nel Q3, reso ancor più amaro nell'illusione avuta nel Q2, quando Vettel si era issato in cima alla classifica.
Shock figlio delle info ricavate dai test invernali e dalle situazioni, che al massimo prevedevano un gap di 0.2 secondi. Gap che invece è lievitato in gran parte grazie al talento immenso di Hamilton, che ha fatto un giro capolavoro, ma anche grazie al grande lavoro di potenziamento svolto sulle mappature da qualifica della Power Unit Tedesca.
Mappature ancor più efficaci quest'anno, che consentono un plus di potenza impressionante nel Q3, valutabile intorno al mezzo secondo al giro.
PU, che è stata sfruttata al 50%, poiché Valtteri Bottas è stato autore di un crash all'uscita di curva 1, passando su un cordolo umido ed alto con conseguente perdita del posteriore dell'auto che ha impattato contro le barriere danneggiando il cambio (che verrà sostituito pagando 5 posizioni in griglia di partenza)
Doccia fredda per la Rossa che non solo è in affanno sulla Freccia d'argento, ma che ha il fiato sul collo della Red Bull, che con Verstappen poteva tranquillamente stare davanti almeno a Vettel se non avesse compiuto un errore in curva 14.
Certo, da questo punto di vista è possibile vedere però il bicchiere mezzo pieno, poiché le SF71-H si sono classificate in prima e seconda fila, mettendosi alle spalle le due RB14, centrando così l'obiettivo minimo, per sperare di poter fare qualche cosa di importante in gara.
Ferrari che è appunto fiduciosa in vista della gara, potendo contare su due punte, contro quella singola della Casa di Stoccarda, magari differenziando le strategie e mettendo pressione al muretto Mercedes, e confidando soprattutto nel fatto che la Rossa è notoriamente più performante in gara che al Sabato.
Fiducia che purtroppo può essere facilmente demolita, considerando che la Mercedes nei test precampionato si è focalizzata prevalentemente sulle simulazioni di gara con il pieno di carburante, e di fatto domani potrebbero trovare il loro habitat naturale, e preferito, divenendo ancor più devastanti di oggi, dando già da subito una chiara piega al Mondiale 2018.