Il quarto appuntamento stagionale che si è svolto al Santerno nell’Autodromo intitolato ad Enzo e Dino Ferrari ha offerto una gara mista, iniziata sul bagnato e terminata sull’asciutto. La prima parte è stata caratterizzata da molta incertezza dovuta al fatto che ci si attendeva il ritorno della pioggia. Poi però con l’asfalto che si asciugava sempre più ha portato le gomme a surriscaldarsi troppo potando così i piloti ad effettuare il loro unico pit stop. Almeno così è andata nella maggior parte dei casi.
Un GP diciamo trascorso senza particolari colpi di scena se non proprio quelli che hanno visto coinvolte le due Ferrari (due episodi di cui avremmo fatto volentieri a meno). Prima però di fare il punto sulla strategia messa in atto da Leclerc e dal Cavallino Rampante andiamo a visionare i punti chiave evidenziati dal costruttore degli pneumatici.
Dopo esser scattato dalla pole con pneumatici Intermedi, Max Verstappen ha condotto la doppietta Red Bull passando alle Medie durante la prima sosta e terminando la gara tramite uno stint di 12 giri su Soft. Strategia utilizzata anche dal compagno di squadra Sergio Perez.
Alcuni dati utili nella comprensione degli pneumatici (foto: Twitter, Pirelli)
Il primo a voler puntare su questa tattica è stato Charles Leclerc, fermatosi a montare le Soft prima delle due Red Bull. Nel suo caso però ha dovuto ricorrere ad un ulteriore set di gomme morbide dopo esser andato a muro a circa 9 giri dal termine della gara. Dalla nona posizione è poi riuscito a portare a termine il GP piazzandosi sesto alle spalle di Bottas.
Tutti gli altri piloti, ad eccezione di Daniel Ricciardo (McLaren) e di Mick Schumacher (Haas), si sono fermati una sola volta passando da Intermedie a slick non appena la pista si è asciugata. La gara è iniziata con una temperatura ambiente di 14°C e di 16°C d’asfalto. La pioggia caduta prima della gara ha fatto sì che il tracciato fosse umido al via del GP portando tutti i piloti ad optare per le Intermedie per effettuare il primo stint di gara.
Le considerazioni del direttore motorsport Pirelli al termine della gara: “Le Intermedie utilizzate in apertura del GP hanno permesso a tutti di sostenere uno stint piuttosto lungo, rispettando le attese. Sono rimasto un po' sorpreso però dal fatto che tutti abbiano scelto la Medium invece della Soft nel momento di passare alle gomme slick. L’asfalto era ancora umido e le temperature piuttosto basse. Ovviamente però, i piloti stavano già pensando a una strategia che gli avrebbe permesso di portare a termine la gara senza ulteriori soste, strada perseguita da molti”.
Tutte le strategie di gara del GP Imola 2022 (foto: Twitter, Pirelli)
“La Ferrari ha poi deciso di montare la Soft a fine gara per cercare di ottenere il punto extra per il giro veloce. Tattica interessante copiata subito dalla Red Bull (sarà Verstappen ad impossessarsi del giro veloce: 1'18''446). La Medium ha mostrato un'impressionante adattabilità sui long run, al venerdì, lo stint più lungo era stato di circa 20 giri” ha proseguito Isola andando a concludere. “Nonostante i pochi dati raccolti sulle Medium durante il weekend, in gara abbiamo visto run andare anche oltre i 40 giri senza che emergesse alcun problema. Complimenti alla Red Bull, ma anche al fantastico pubblico di casa di Imola capace di mostrare sempre un tifo molto appassionato”.
A causa della pioggia battente fino a circa un’ora prima dell’inizio della gara, tutti i piloti hanno deciso di prendere parte al GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna su mescola Intermedia. Scelta che si è rivelata essere la migliore per effettuare il primo stint. Dopo una fase di incertezza durata diversi giri (i team attendevano un ulteriore scroscio d'acqua che non è mai arrivato), Ricciardo (McLaren) ha aperto i valzer dei pit stop passando alle Medie nel corso del 16° giro. Mossa seguita da Vettel, Albon e Gasly nel corso del 17° passaggio, copiata da quasi la totalità dei piloti alla 18° tornata, con Verstappen, Leclerc e Norris che vi ci si sono adeguati nel corso del 19° giro.
Tutti i conducenti fatta eccezione di Verstappen, Perez, Leclerc, Schumacher e Ricciardo hanno portato a termine la gara mediante questo singolo pit-stop. Lo stint più lungo su gomme Medie è stato effettuato da Vettel (46 passaggi) con gomme persino già smarcate nel corso del weekend (al suo pari anche Magnussen, Stroll e Schumacher hanno deciso di affrontare la seconda parte di gara su Medium C3 usate).
Sebastian si rende autore di un’ottima partenza su Intermedie, tramite cui passerà dalla 13° all’8° posizione complici anche l’incidente tra Ricciardo e Sainz, e il ritiro di Alonso. Il tedesco riuscirà anche a guadagnare la P7 mediante la scelta di montare la Media in anticipo rispetto agli avversari. Posizione che poi perderà nel finale dopo esser stato superato da Yuki Tsunoda.
L’altra tattica che ha condizionato la gara, soprattutto dei primi tre piloti è stata quella pensata da Leclerc, Intermedie-Medium-Soft, diventata poi Intermedie-Medium-Soft-Soft nel caso di Charles a causa dell’errore, e perseguita prima da Perez, poi da Verstappen e infine da Schumacher. Ricciardo invece è stato l’unico a montare la Hard impostando una strategia a due soste Intermedie-Medium-Hard. La mescola C2 bianca però non funzionerà a dovere sulla MCL36 dell’australiano. Non era certo la gomma più adatta alle condizioni della pista. Daniel concluderà la gara in ultima posizione.
Non potendo parlare di Sainz, uscito al primo giro dopo esser stato colpito da Ricciardo, andiamo a concentrarci sulla gara di Leclerc. Già in occasione del primo pit stop, la squadra commette un errore. Non tanto nella chiamata ai box (giusta la scelta di differenziare l’ingresso rispetto a Perez) ma nella sua esecuzione: 3’’7 il tempo della sosta. Charles era riuscito nell’occasione a rientrare in pista davanti a Checo. Purtroppo, il messicano aveva già le gomme in temperatura e ritrovandosi incollato agli scarichi di Charles è capace in poche curve a riottenere la posizione. Aver perso oltre un secondo ai box rispetto a Sergio ha impedito a Leclerc di difendersi nel modo più opportuno.
Leclerc nelle fasi successive riesce a restare molto vicino a Sergio, anche sotto al secondo. Sfortunatamente per lui non è ancora possibile ricorrere all’utilizzo del DRS a causa delle condizioni non propriamente asciutte della pista. La direzione gara darà l’ok all’apertura dell’ala mobile soltanto al 35° passaggio, quando ormai il gap tra Charles e Checo oscilla tra i 2 e i 3’’.
Così al giro 49, con Leclerc si decidono di montare le mescole Soft. Non tanto per aggiudicarsi il giro veloce della gara, ma per tentare l’assalto alla seconda posizione detenuta dalla Red Bull N.11. Ottenere il fastest lap dell’evento sarebbe stato qualcosa in più a quel punto. Qui il secondo errore della Ferrari. Il muretto era convinto di avere un gap sufficiente (tempo della sosta 28’’) per restare davanti a Norris (gap 27’’6-27''8). Cosa che invece non accadrà per pochi decimi e che costerà a Charles oltre alla posizione anche la perdita di secondi preziosi per tentare l’assalto a Perez.
Sarebbe bastato attendere due ulteriori giri per essere sicuri di mantenere la posizione su Norris, più lento del monegasco in quella fase di circa 6 decimi al giro. Purtroppo poi il finale lo conosciamo tutti. L’errore di Leclerc arriva a causa della foga di ottenere un bel risultato sul circuito di Imola. Lo sbaglio del pilota c’è stato (lo ha anche ammesso, leggi qui), però dobbiamo anche ammettere che il team non lo ha messo proprio nelle condizioni migliori di lottare ieri.
P.S: Charles, via radio, dopo la sosta a montare il primo treno di Soft si era lamentato con il team dicendo che avrebbe preferito avere un altro set di Medium. Almeno in questo però, con 14 giri al termine del GP, credo che non si possa criticare la scelta presa dalla Ferrari. La Soft era l’opzione migliore per concludere la gara.