Attraverso l'analisi della telemetria del GP del Bahrain, cercheremo di capire se la nuova Ferrari SF-24 riuscirà a dare filo da torcere alla Red Bull per il titolo mondiale.
Mettiamolo in chiaro sin da subito: quando si parla di "Mondiale", ci si riferisce a quello Costruttori, perché con questo Verstappen quello piloti è pura utopia.
Con la possibilità, invece, di ritrovarsi a combattere con due punte contro una, i ragionamenti diventano un po' più interessanti.
Non è da sottovalutare la prestazione di Pérez, che ha fatto quello che la Red Bull gli chiede per tutto l'anno: arrivare alle spalle di Max.
Il punto, però, è proprio questo: Checo non è in grado di performare così per tutta la stagione, e ce lo ha già dimostrato.
Dunque, analizzando la telemetria, cercheremo di capire se, complici le difficoltà del messicano, la Ferrari può lottare per il titolo Costruttori.
Proprio per questo motivo, rivolgiamo la nostra attenzione al confronto Sainz-Pérez; in particolar modo nel secondo e terzo stint di gara (nel primo entrambi sono stati condizionati dal problema di Leclerc).
Nel grafico riportato qui in basso, in cui abbiamo il confronto diretto tra lo spagnolo e Checo per tutto il corso della gara, possiamo notare come nel secondo stint i tempi del pilota Ferrari siano molto costanti e al livello di quelli del rivale.
Confronto Sainz (linea rossa) vs Pérez (linea blu) nel secondo stint (evidenziato dalla linea bianca in sovrimpressione). Crediti: f1-tempo.com
Facendo una media aritmetica dei tempi fatti segnare da entrambi, infatti, il passo gara è pressoché identico su un 1:36" basso.
Questo significa che, con gomma dura, la Ferrari è stata competitiva quanto la Red Bull; o meglio, di quella nelle mani di Pérez.
Analizzando, invece, il grafico riportato successivamente, si nota chiaramente come nell'ultimo stint ci sia un'inversione di tendenza tra Sainz con gomma dura e Pérez con gomma rossa.
Confronto Sainz (linea rossa) vs Pérez (linea blu) nel terzo stint (evidenziato dalla linea bianca in sovrimpressione). Crediti: f1-tempo.com
Negli ultimi 6 giri, infatti, lo spagnolo della Rossa recupera oltre 1,5 secondi all'avversario. Checo stava gestendo il distacco? Senza ombra di dubbio, ma il margine non gli permetteva di essere poi chissà quanto conservativo.
Chiaramente Verstappen fa la differenza in una maniera clamorosa rispetto al compagno, ma in qualche pista in cui Mercedes e McLaren possono avvicinarsi ù(e Pérez può iniziare a sentirsi sotto pressione per il rinnovo di contratto), non è da escludere che la Ferrari possa portare a casa tanti punti rispetto alla Red Bull per la classifica Costruttori.
Insomma, da questa breve analisi si evince che la Ferrari è molto competitiva con gomma dura, sicuramente seconda forza e quantomeno alla pari di Pérez.
Con la mescola più morbida c'è sicuramente del lavoro da fare, ma la pista del Bahrain ha un degrado termico non indifferente.
Non ci sarebbe da stupirsi se, già nel prossimo appuntamento di Jeddah il Cavallino dovesse tenere il ritmo della Red Bull, caratteristiche della vettura (e della pista) permettendo.
Dunque, alla domanda "la Ferrari può vincere il Mondiale Costruttori?" la risposta non può essere diversa da "si vedrà"; ma con una certezza: 12 mesi fa sarebbe stata un fermo "no", mentre oggi crederci non è un'illusione.
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