La gara di Miami sembrava dovesse iniziare sotto una cattiva stella. Al mattino aveva piovuto tantissimo in Florida, tanto che la FIA è stata costretta a cancellare il secondo evento della F1 Academy per pista impraticabile. Al momento della partenza del GP di Formula Uno, la pista è pressoché asciutta (sui 40°C d'asfalto), intorno al 20° giro riproverà a piovere, ma l’intensità è di livello 1 e di conseguenza i piloti riescono a non passare alle gomme da bagnato. Ne deriva una gara ad una sosta, con la Virtual Safety Car a decidere le sorti del confronto per il gradino più basso del podio.
Prima di andare ad analizzare il modo in cui Russell è riuscito a prendersi la terza posizione, andiamo a fare il nostro consueto recap. Il GP è stato portato a termine da tutti i piloti mediante una sola sosta, il che ha portato alla formazione di solo due tipologie di tattiche.
Medium C4 - Hard C3: adottata dal vincitore dell’evento Oscar Piastri, da Norris, Verstappen, Albon, Antonelli, Leclerc, Sainz, Tsunoda, Hadjar, Ocon e Stroll.
Hard C3 - Medium C4: scelta da Russell, Hamilton, Gasly, Hulkenberg e Alonso.
Si annotano I ritiri di Lawson, Bortoleto, Bearman e Doohan.

Le considerazioni del direttore motorsport Pirelli, Mario Isola, nel post gara: “Abbiamo avuto una gara molto lineare, perlomeno dal punto di vista delle gomme. Il degrado della C3 e della C4 è stato molto contenuto, per la seconda addirittura inferiore alle previsioni. Non è un caso che sia stato possibile per tanti piloti partiti con la Medium estendere il primo stint fino a metà della gara e magari anche oltre, visto che la Virtual Safety Car ha favorito il passaggio alla Hard da parte di chi in quel momento occupava le posizioni di vertice”.
“Il poco degrado”, ha proseguito Isola, “ha anche dato la possibilità ai piloti di animare la gara con tantissimi duelli. Uno scenario diverso, ad esempio, rispetto a quanto avevamo visto a Suzuka un mese fa: questa è una pista dalle caratteristiche differenti, dove i sorpassi sono possibili, ma è sintomatico di come sia complicato cercare di avere tutte le condizioni migliori per un grande spettacolo come meritano gli appassionati”, ha concluso il manager italiano.
La McLaren è di un altro pianeta, soprattuto in condizioni di asfalto green. Verstappen al via riesce a mantenere la prima posizione e, Norris fa le spese di una difesa ferrea da parte del campione olandese che lo porterà all’errore e lo farà scivolare in sesta posizione. Piastri impiega 14 giri a studiare Max e a portare l’attacco definitivo che gli varrà poi la vittoria. Una volta superato il pilota della vettura numero 1, Oscar dimostra un passo senza eguali, replicato solo da Norris che al 18° passaggio completa la rimonta superando a sua volta Verstappen e tornando nella sua posizione di partenza, la seconda. I due mostreranno un ritmo pazzesco che gli permetterà di conquistare una splendida doppietta con un vantaggio si oltre 30’’ su Russell (37’’6 da Piastri, 33’’ da Norris). Nonostante la coppia McLaren sia partita con le Medie riesce a sfruttare anche la VSC uscita al 29° giro per cambiare gomme. Evento che gli farà guadagnare un po’ di terreno sugli avversari.
L’esito della gara è stato drasticamente condizionato dalla VSC resasi necessaria al 29° giro a causa del ritiro di Bearman (il quale non è riuscito a parcheggiare la vettura in una zona che potesse permettere la rimozione sicura della monoposto).

Purtroppo, per alcuni piloti scattati su Medie, i pit stop iniziano attorno al 26° giro e coloro che sono costretti a fermarsi prima della VSC ne faranno le spese. La situazione al momento della 26° tornata, prima che Antonelli e Sainz entrassero ai box per montare le Hard avevamo: Verstappen in terza posizione a circa 8’’ da Norris, Antonelli a 2’’3, Russell a 1’’3, Albon a 9 decimi, Sainz a 4’’, Leclerc a 1’’2, Tsunoda a 3’’ e Hamilton a 5’’.
Poco prima della Safety Car si fermano nell’ordine Verstappen, Antonelli, Albon, Sainz. In questo frangente continua Leclerc che viene accreditato della quarta posizione con un vantaggio di circa 9’’ sul compagno Hamilton.
Diramata la VSC Hamilton va subito ai box, mossa che gli permette di recuperare molto terreno e di portarsi in zona punti. Piastri, Norris, Russell e Leclerc attendono il 30° giro per fermarsi. La bandiera verde però non è amica di Leclerc in quanto viene data mentre lui sta uscendo dalla pit lane.
George ne approfitta alla grande superando Verstappen, mentre Charles torna in pista in settima posizione, tra le due Williams e con soli 4’’5 di vantaggio sul compagno Lewis. L’ordine alla ripresa della gara è il seguente: Piastri, Norris con un vantaggio di 16’’5 su Russell, Verstappen in zona DRS, Antonelli a 4’’, Albon a 8 decimi, Leclerc a 3’’6, Sainz a 2 decimi, Hulkenberg ancora senza sosta su Hard e Hamilton a 1’’3 da Nico.
Russell guadagna due posizioni con la VSC, Kimi ne perde 1. La Virtual penalizza Antonelli solo in parte. La verità è che a Miami la Williams ha mostrato un ritmo indiavolato. Tanto che Alex non impiegherà molto a superare Kimi e a prendersi la quinta posizione. Lo stesso vale per Sainz che supera Leclerc non appena viene data bandiera verde. L’italiano Antonelli ci ha messo un po’ a prendere confidenza con la mescola Hard e questo gli costa infine due posizioni. Tre se consideriamo la P3 di partenza. Davvero molto buono invece il ritmo di Russell che non appena viene data la bandiera verde si allontana anche da Max e poi finisce la gara in gestione senza mettere mai a rischio il gradino più basso del podio.
Adesso apriamo brevemente il capitolo Ferrari. Se guardiamo quanto raccontato finora, la gara delle rosse stava andando piuttosto bene. A livello di strategie e decisioni del muretto non si poteva fare di più. Purtroppo anche a Miami la Ferrari non aveva ritmo rispetto ai diretti avversari. A tratti è stata più veloce di Albon e Antonelli, ma a tratti.

Tutta l’indecisione che c’è stata al muretto tra chi mandare all’attacco di Kimi nella parte finale di gara, con due swipe position tra Hamilton e Leclerc, è frutto di una grande frustrazione. Il ritmo è carente, la gestione gomme ad anni luce dalla McLaren e il fatto che sia Charles che Hamilton abbiano fatto fatica a mettersi davanti alla Williams di Sainz ha mandato tutti in tilt. Leclerc perde tantissimo tempo dietro all’ex compagno di squadra ed è a causa di quel duello che poi Hamilton gli si farà sotto e manderà in confusione tutto il muretto.
Quando Lewis prende Charles, il britannico aveva gomme Medie, contro le Hard del monegasco. In quel momento era più rapido ma poi nel finale si vede che Leclerc ne avrebbe avuto di più. Tanto che Leclerc una volta ritornato davanti a Lewis al 53° giro, riesce a recuperare 1’’5 su Kimi in sole tre tornate. difficile dire come sarebbe andata. soprattutto vedendo le difficoltà avute a compiere il sorpasso su Sainz.
La Ferrari attua decisioni senza logica e lo fa anche in modo sbagliato. Quando decide di fare il primo swipe a favore del britannico, impiega 2-3 giri per finalizzare il cambio, cosa che fa perdere prestazione e terreno a Lewis. Lo stesso vale poi nel finale in occasione dello swipe a vantaggio di Leclerc. C’è confusione, scarsa logica e tanta frustrazione. Nei piloti, nel team, in tutto l’ambiente e questo è un elemento che fa perdere lucidità.
La Hard ha mostrato un gran comportamento, ma anche la Media ha stupito. Piastri e Norris, così come Leclerc sono riusciti a cambiare le mescole durante la VSC intorno al 30-31° giro assieme a Russell e Hamilton che sono scattati su mescola bianca. Concordiamo con la Pirelli riguardo al degrado, molto simile su entrambi gli pneumatici. Stupisce in positivo la gialla, in quanto avendo piovuto al mattino, con un tracciato completamente green, il rischio che la Media andasse in sofferenza rispetto alla bianca era un'eventualità non così remota.
Foto copertina: Ferrari, Foto interne: X, Pirelli
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