Con la stagione 2022 in archivio è già ora di pensare al prossimo mondiale che prenderà il via il 5 marzo in Bahrain. Il Tilkodromo di Sakhir ospiterà una Formula 1 in grande spolvero, stando al Domenicali pensiero, col nuovo format che sembra piacere un po' a tutti. Piloti, team e appassionati esclusi, s'intende.
Ma non vogliamo essere polemici: la Formula 1 è ancora lo sport più bello al mondo, se si escludono le sprint race, i propulsori centellinati, il parco chiuso al sabato, il DRS, il budget catering, i test privati aboliti, i motori silenziosi con tecnologia Dyson, le vie di fuga Eminflex, i track limits, l'assenza incomprensibile delle ragazze in griglia, la felliniana applicazione dei regolamenti, i 5 secondi a Vettel per aver abbandonato la Formula 1 e un presidente che dorme con la scimitarra sotto al cuscino.
L'Alfa Romeo ha confermato fiducia nei suoi due piloti anche per la stagione a venire. Saranno quindi Eddie Cheever e Riccardo Patrese a guidare la 184T, il cui sviluppo aerodinamico è stato affidato a Gustav Brunner. Cose che capitano quando si superano le 88 miglia orarie in pit lane: 5 secondi di penalità a Vettel e un balzo incontrollato nel futuro per trovare la pallida ombra del glorioso Biscione campeggiare sul cofano della Sauber che fu di Vasseur. Prima di darsela a gambe per approdare smargiasso a Maranello, il neo Ferrarista ha confermato Valtteri Bottas e 周冠宇, al secolo Guanyu Zhou, Zhōu Guān Yǔ in pinyin, pronuncia: [ʈ͡ʂou kˠuanˈju].
Siamo di fronte a una delle coppie più pacate del paddock, due ragazzi tranquilli che nell'anonimato garantito dal centro dello schieramento sono riusciti nel 2022 a portare a casa un dignitoso sesto posto nella classifica riservata ai costruttori. Bottino che avrebbe potuto essere più cospicuo se in Sauber avessero potuto sviluppare a dovere la vettura. I 6 punti di 周冠宇, diciottesimo in classifica piloti davanti al pluridepredato Albon, si aggiungono ai 49 messi in cascina dall'inossidabile Bottas, che dismessi i panni del maggiordomo di Hamilton sta vivendo una seconda giovinezza in Formula 1.
Il nativo di Nastola è stato anche colui che ha portato più aggiornamenti in assoluto. Non sulla vettura, ed è un peccato perché a inizio anno le prestazioni non erano malaccio, ma sulla sua persona. Come da prassi ormai consolidata Valtteri Viktor Bottas si è trasformato in boscaiolo nella pausa invernale, per presentarsi a inizio stagione vestito da Kurt Cobain. Durante l'anno ha interpretato vari mood per arrivare ad Abu Dhabi, in occasione dell'ultima cena in F1 di Vettel (grattatina), sotto le mentite spoglie di un pornodivo anni '80. I tempi del frac alla corte di Sir Lewis sono lontani: Trasformista.
Il buon Valtteri dovrà completare lo svezzamento del giovane Zhōu Guān Yǔ, ancora non in grado di mostrare prestazioni e costanza all'altezza del più esperto compagno. Ma abbastanza assennato, perlomeno, da assicurarsi il sedile in Alf... pardon, Sauber, anche per la prossima stagione. Con un Giovinazzi che per tutto il 2022 gravitava incerto nell'orbita Haas-Alfa-Ferrari, il cinese avrebbe potuto sentirsi sotto pressione. Ma Antonio ha preferito stampare la Haas di Günther sui muri di Austin, chiudendosi (forse definitivamente) le porte della F1 in faccia e dando ragione a chi ha creduto in Zhou e nella sua dote da 30 milioni. Mica pochi: in altre squadre ci coprono le spese alla voce catering per l'intera stagione.
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