GP Azerbaijan 2023 - Analisi strategie: Ferrari vs Red Bull, essere veloci non basta
30/04/2023 18:30:00 Tempo di lettura: 8 minuti

Il GP d’Azerbaijan 2023 non ha lasciato grande spazio alle emozioni. La gara è stata molto ordinata e terminata secondo previsione. Leclerc si è dovuto arrendere presto alla grande potenza del DRS delle Red Bull. La Safety Car resasi necessaria nei primi giri per rimuovere la vettura di Nyck De Vries ha soltanto costretto Charles a subire un ulteriore sorpasso da parte di Verstappen, che per contro invece rientrato ai box pochissimi istanti prima che venisse fatta uscire la vettura di sicurezza, ha perso la leadership della gara e la possibilità di vincere contro il compagno di box e rivale nella lotta al titolo, Sergio Perez. 

Prima di procedere con le nostre considerazioni però, andiamo a dare uno sguardo al comunicato rilasciato dalla Pirelli al termine della gara.

Gli appunti della Pirelli

Le strategie di gara dei team sono state condizionate dall’ingresso della Safety Car a inizio gara. La maggior parte dei piloti, tra cui tutti quelli a podio, hanno sostituito le gomme Medie tra il nono e l’undicesimo giro, passando alle Hard. Quasi tutti sono arrivati fino alla fine con le mescole più dure, segnando anche i loro giri veloci negli ultimi minuti di gara.

Gp Azerbaijan 2023, Pirelli

Il giro più veloce sulle mescole Hard è stato segnato da Verstappen (Red Bull) in 1’44’’232. Bottas (Alfa Romeo) ha effettuato lo stint più lungo sulle Medium (16 giri), firmando in 1’46’’304 il miglior tempo su queste mescole. Il miglior crono di giornata, 1’43’’370, è stato ottenuto da Russell al cinquantunesimo giro dopo aver appositamente fatto un pit-stop al penultimo giro della gara montando appositamente alle gomme Soft.

L’affidabilità delle mescole Hard sul circuito di Baku è stata dimostrata dalle gare di Hulkenberg (Haas) e Ocon (Alpine). I due sono partiti dalla pitlane con un set nuovo e hanno terminato la gara sulle Soft montandole però rispettivamente al terzultimo e penultimo giro. Il francese ha pertanto percorso 50 giri, quasi l’intera durata della gara, sullo stesso set di pneumatici Hard.

In gara sono state registrate temperature in linea con la giornata di sabato. La temperatura ambientale è rimasta tra i 25 e 28 °C mentre l’asfalto ha registrato un picco di 44 °C nei primi minuti della competizione.

Il commento di Mario Isola

“È stata una gara molto intensa”, ha affermato il direttore motorsport Pirelli al termine della gara. “Come previsto quasi tutti i piloti hanno scelto la Medium per lo stint iniziale e passare poi alla Hard. Soltanto chi è stato costretto a partire dalla pit-lane (Ocon e Hulkenberg) o dal fondo della griglia (de Vries) hanno scelto di partire con le gomme con la banda bianca per estendere al massimo lo stint e poi provare le Soft. Hanno ritardato il più possibile la sosta sperando in una Safety Car che però non si è più presentata”.

GP Azerbaijan 2023, Pirelli

“Siamo soddisfatti che le Hard abbiano dimostrato non soltanto una notevole affidabilità, ma anche che abbiano permesso ai piloti di spingere a loro piacimento”, ha aggiunto Mario Isola. “Lo testimonia la spettacolare battaglia a suon di giri più veloci che ha coinvolto i primi quattro classificati, peraltro alla guida di tre monoposto diverse. Il fatto che il miglior tempo ottenuto da questi piloti, vale a dire l’1’44”232 di Verstappen sia stato soltanto di 1”8 inferiore al giro più veloce della gara dello scorso anno è per noi estremamente significativo. Le Medium si sono comportate secondo le previsioni, anzi hanno sofferto anche meno graining del previsto, probabilmente anche grazie al grip offerto dal nuovo asfalto”.

Haas e Alpine condividono un libro dal titolo: ‘Come rovinare le gare ai piloti’

Io non capisco… Ok fare esperimenti, ma così sinceramente ha poco senso. L’unica ragione che mi viene in mente che possa aver spinto la Haas e l’Alpine a sostituire le gomme Hard con cui Hulkneberg ed Ocon hanno iniziato la loro gara al 49° e al 50° giro dei 51 previsti è che si è voluto fare un test. Nico il più sfortunato dei due perché conclude la gara in ultima posizione, effettuando il pit stop solo dopo che le sue gomme avessero perso completamente prestazione (passa dalla 10° alla 15° posizione nell’arco di 3 tornate).

La 'favoletta' del voler attendere una Safety Car nel finale non regge. Ok, l’attesa ci sta, ma non c’era bisogno di arrivare così lunghi. Che Nico ed Esteban non avessero chance di arrivare in top ten era palese senza l’intervento di una Safety Car, ma si sarebbero potute sostituire le gomme una decina di giri prima della fine della gara. In questo modo si sarebbe garantito ai piloti un finale quantomeno dignitoso. Parere personale...

Ferrari, quando essere veloci non basta

Chiudo il pezzo rendendovi partecipi del mio pensiero sulla Ferrari. La SF-23 ha chiaramente del potenziale in termini di prestazione pura. Lo si è visto in qualifica e anche nelle fasi finali della gara, con Leclerc capace di partecipare attivamente alla lotta per il giro veloce assieme a Perez, Verstappen ed Alonso. Ciò che manca alla vettura del Cavallino Rampante (oltre ad un sistema DRS potente come quello Red Bull) è la capacità di gestire adeguatamente lo pneumatico e di poter spingere costantemente e in modo competitivo per tutta la durata dello stint. Il gap di 21’’ rimediato da Perez parla da solo.

La strada da fare per recuperare lo svantaggio nei confronti del team di Milton Keynes è in salita. Anche Aston Martin e Mercedes riescono a fare un lavoro migliore. Le caratteristiche del tracciato azero hanno aiutato Charles e Carlos a mantenere la posizione almeno su Alonso e Hamilton rispettivamente (va ricordato però che Fernando è riuscito a compiere un bel sorpasso sul connazionale della Ferrari), ma non sarà così su tutte le piste.

Non c’è una bacchetta magica in grado di risolvere il problema. Il corpo vettura (secondo me, la parte macroscopica del problema, poi ovviamente concorrono moltissimi elementi) non genera sufficiente carico aerodinamico: le gomme  non riescono a mantenere un contatto ottimale con l'asfalto in tutte le circostanze e così, a secondo delle peculiarità della pista o tendono a surriscaldarsi troppo o al contrario a raffreddarsi. Occorre fare un percorso di sviluppo mirato e preciso. La direzione presa, rispetto alle prime gare dell’anno, sembra almeno essere quella giusta. Ma serve tempo.


Foto copertina: Ferrari, foto interne: Twitter, Pirelli

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