GP Canada - Analisi strategie: Ferrari da podio, se non fosse per quell'orribile difetto...
19/06/2023 07:05:00 Tempo di lettura: 8 minuti

Finalmente torniamo ad assistere ad una grande gara da parte della Ferrari. Ovviamente non si può gioire per un quarto e quinto posto (cit), ma se siamo i primi critici quando la squadra sbaglia, dobbiamo essere anche i primi a farle i complimenti quando non commette errori. In gara infatti, gli uomini del Cavallino Rampante, non hanno commesso alcuno sbaglio, nessuna indecisione o inesattezza. Sono stati tutti perfetti: meccanici, strateghi e piloti sono stati puntuali come un oroglogio svizzero. Peccato esser scattati così indietro sulla griglia di partenza. Fossero partiti più avanti però, Charles e Carlos avrebbero davvero potuto ambire a lottare per il podio? Vi renderò partecipi del mio pensiero solo dopo aver analizzato complessivamente tutte le strategie.

Uno sguardo d'insieme

Con cielo nuvolo e temperatura asfalto che ha oscillato tra i 28°C e i 34°C durante la gara, ci si attendeva di assistere ad un GP a due soste con il prevalente uso delle mescole Medie C4 e Hard C3. Mario Isola (direttore motorsport Pirelli) aveva ipotizzato anche la possibilità di vedere qualche pilota provare una strategia ad una sosta per completare i 70 giri previsti dall'evento. Personalmente, nell'articolo pre-GP sulle strategie (leggi qui), credevo che i piloti della Ferrari non potessero percorrere tale strada, a causa dei noti problemi di gestione penuamtici. Devo dire però che prendere atto delle performance della SF-23 non mi è affatto dispiaciuto. Procediamo con ordine.

La maggior parte dei piloti è andata su due soste, effettuando il primo pit al 12° giro, approfittando della Safety Car chiamata in causa da George Russell andato a toccare contro il muro. Il britannico riuscirà a portare la vettura ai box per effettuare il cambio gomme, ma giunto intorno alla 3/4 di gara, il team nota qualcosa di anomalo e decide di ritirare la vettura. Un peccato dal momento che, nonostante l'errore, Russell era riuscito a tornare in zona punti (era 8°).

GP Canada, Pirelli

Riepilogo strategie (foto: Twitter, Pirelli)

Verstappen vince su due soste (M-H-M). Una strategia dettata dalla vettura di sicurezza e dagli altri piloti alle sue spalle. Come Hamilton e Alonso decidono di effettuare il secondo pit stop, Max si limita ad andare in copertura così da mantenere il comando della gara senza problemi. Sulla sua stessa strategia il solo Hamilton. Magnussen attua una tattica leggermente diversa facendo H-M-M.

La tattica che va per la maggiore è decisamente la M-H-H, messa in pratica da Alonso, Ocon, Stroll, Piastri, Norris, Tsunoda, Hulkenberg, Zhou e de Vries. Gasly fa l'alternativo tentando la strada delle Soft all'inizio (S-H-H), scelta che non ha pagato (arriverà 12°). L'altro è Perez che invece di concludere la gara su una sosta H-M, decide di montare le Soft nel finale per andare per il giro veloce: 1'14''481.

Complesivamente bene chi ha deciso di effettuare una sosta M-H o H-M. Le Ferrari passeranno dalla P10 e P11 della partenza alla P4 e P5 finale, Perez dalla P12 alla P6, Albon dalla P9 alla P7, e Bottas dalla P15 alla P10.

GP Canada, Pirelli

Dati utili alla comprensione delle gomme (foto: Twitter, Pirelli)

Passi avanti per la Ferrari, ma ora c'è bisogno di ripetersi

Quest'anno la Ferrari molte volte ci aveva dato l'illusione di poter essere competitiva al venerdì per poi farci fare un capitombolo (non pensavo fosse italiano, ma a sorpresa l'ho trovato sul dizionario e lo lascio) alla domenica. Stavolta non è andata così. In gara la squadra ha confermato i progressi visti al venerdì, dando prova di una grande gestione di gomme restando sempre competitiva nonostante l'unico pit stop e, non so davvero quale sia il fattore più importante tra i due, prendendo sempre le decisioni giuste durante la gara. Strateghi, piloti e meccanici eccezionali.

Il podio sarebbe stato possibile?

Come ho scritto nel titolo, credo che questa Ferrari fosse da podio. Come ha dimostrato Albon, era possibile riuscire a non farsi superare anche con un'importante differenza di ritmo tra due vetture. La SF-23 aveva un passo gara al pari degli avversari e se solo avesse centrato una buona qualifica, non sarebbe stato difificile per lei (almeno secondo il mio parere) proteggere la posizione fino al traguardo. La vittoria resta ancora un miraggio. Verstappen sta correndo praticamente con un braccio di fuori e con la tazzina del caffè nell'altra mano. Con tutto il divario che ha sugli avversari non ha alcun bisogno di spingere a fondo la vettura per ottenere la vittoria. Perché dovrebbe rischiare di rompere qualche componente? Sta gestendo tutto nel migliore dei modi. Il mondiale non può toglierglielo nessuno (come mi spiego un Perez così in difficoltà? Se guardate anche alle stagioni passate non noterete nulla di diverso nelle prestazioni del messicano).

L'unica cosa che ora deve fare la Ferrari è ripetere questo livello di prestazione anche nelle prossime gare. Se lo farà sia in Austria che in Gran Bretagna (luogo dove debutteranno le nuove mescole Hard) allora potremmo anche definire il problema legato alla gestione gomme come completamente risolto. Per il momento è ancora troppo presto. 

GP Canada, Ferrari

Poi c'è quell'orribile difetto da risolvere

Purtroppo la squadra del Cavallino ha tanti nei da dover togliere prima di poter ambire al mondiale. Ieri parlavamo della mancanza di coesione all'interno del team. Un'affinità ritrovata fortunatamente poi durante la gara. Una rondine però non fa primavera. C'è tanto lavoro da fare su questo lato, solo così potrà forse cancellare quell'orribile difetto che si trascina dietro ormai da tanto tempo. Sono troppe gare, anni, che dobbiamo assistere ad un weekend perfetto da parte della squadra di Maranello. C'è sempre qualcosa che non va nel modo giusto e che pregiudica la prestazione, in alcuni casi del singolo e in altri persino del gruppo. 

Lavorando di squadra i risultati arrivano, la gara canadese lo ha dimostrato. Ora bisogna solo ripetersi. Senza illusioni e senza pressioni. Non serve a nulla caricarsi di aspettative non veritiere. Obiettivi semplici e realistici per alzare l'asticella e andare avanti.


Foto: Ferrari

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