Prima di iniziare ad esaminare la gara della Ferrari, anche se oggi è particolarmente difficile, andiamo a fare un quadro generale della situazione. Con la minaccia di pioggia sempre presente, gli uomini al muretto hanno dovuto fronteggiare una gara molto stressante dal punto di vista delle strategie. Alla fine la pista è rimasta sempre asciutta non rendendo necessario l’utilizzo dei pneumatici da bagnato.
La Pirelli si attendeva una gara a due soste e così è stato. Tuttavia, in veramente pochi hanno seguito i consigli del costruttore di pneumatici che aveva indicato nella S-H-H la tattica più veloce. Soltanto le due Alfa Romeo seguiranno i suoi suggerimenti.
Le Mercedes si rendono autrici di una gran bella gestione gomme, specie su un circuito così probante come quello del Montmelò. Chiudere la gara evitando di utilizzare la Hard è qualcosa di completamente inatteso. Mediante la scelta S-M-S, sia Hamilton che Russell riescono a raggiungere il podio. Ovviamente Verstappen è molto lontano, ma gli aggiornamenti portati in pista hanno consentito un netto miglioramento rispetto alle prime gare della stagione.
Come vi avevo detto anche questa mattina (leggi qui le possibili strategie), Max è stato completamente su un altro pianeta. Mentre gli altri decidono di partire sulle Soft, lui e il compagno di squadra decidono di montare le Medie. Sostituite nel corso del 26° giro, il due volte campione del mondo sarebbe anche potuto andare fino in fondo con mescola Hard.
Immagine utile a comprendere il comportamento degli pneumatici (foto: Twitter, Pirelli)
Tuttavia il team decide, sia per non rischiare inutilmente, sia per consentire ai due piloti di poter mettere in mostra le proprie doti velocistiche, di montare ad entrambi la mescola Soft nel finale, intorno al 50° giro. Forse Checo non sarebbe riuscito a terminare la gara mediante una sosta per via del ritmo che ha dovuto tenere per rimontare, ma Max che era davanti senza alcun disturbo proveniente dall’esterno, ne sarebbe potuto essere capace. La strategia che ne scaturisce è M-H-S, grazie alla quale Perez giungerà 4° partendo dall’11° posizione e Verstappen riuscirà ad ottenere vittoria e giro veloce in 1’16’’330.
S-S-H un’altra variante strategica interessante adottata dalle due Aston Martin. Stroll e Alonso giungono al traguardo in 6° e 7° posizione. Weekend sottotono per Fernando. Se si tratti di un caso isolato o sia figlio dei progressi compiuti dai competitor (vedi Mercedes) questo è ancora tutto da scoprire. Sapremo dirvi di più sicuramente nelle prossime gare. Anche lo spagnolo non ha saputo bene indicare a cosa fosse dovuta la mancanza di ritmo a cui si è assistito oggi. Intanto l'asturiano ha anche annunciato sviluppi per il prossimo GP del Canada.
Si giunge così al capitolo Ferrari. La squadra del Cavallino differisce in tutto rispetto ai top team e lo fa anche in termini di strategia. Non so se avete notato, ma tutte le squadre che abbiamo analizzato finora hanno adottato la medesima tattica con entrambi i loro piloti. La squadra di Maranello no. Uno dei motivi è dato sicuramente dalla posizione di Sainz e Leclerc sulla griglia di partenza. Carlos scattava secondo su Soft, mentre Leclerc con Hard dalla pit lane.
A me la scelta di mettere Charles sulle C1 era sembrata giusta fino a quando il pilota non ha iniziato a lamentare mancanza di ritmo da cui ne è derivata una conseguente sosta anticipata al 16° giro, soltanto una tornata dopo Sainz e circa 10 passaggi prima rispetto a Red Bull e Mercedes che scattavano con gomme più morbide.
A fine gara Leclerc dirà che il primo stint sulle Hard è stato abbastanza complicato. Non si era trovato bene con le C1 ed è per questo che quando il team decide di equipaggiarlo nuovamente con le Hard per affrontare il run finale, il monegasco esprimerà tutto il suo disappunto per poi interrompere le comunicazioni radio fino alla bandiera a scacchi. Charles voleva un ulteriore set di Soft. Solo così credeva che avrebbe avuto delle chance di conquistare qualche punto (si fermerà in P11 aiutato da una penalità ricevuta da Tsunoda).
Provando a dare una botta al cerchio e una alla botte, quella di oggi non era certo la gara della vita di Leclerc. La squadra voleva vederci chiaro. Voleva capire perché le Hard non avevano funzionato nel primo stint, così hanno deciso di rimontargliele per avere maggiori dati da analizzare. Il comportamento avuto con l’ultimo set è stato buono afferma poi Leclerc, non abbastanza da farlo arrivare a punti, ma buono. Decisamente migliore rispetto ad inizio gara. La decisione presa dalla Ferrari dunque in un’ottica di studio futuro possiamo dire che è stata azzeccata.
Quello che però non va bene è causare questo malessere nei piloti. Ci deve essere comunicazione, e si devono dire le cose come stanno. Vedere un Leclerc e un Sainz così sconsolati non può considerarsi il giusto modus operandi. I tanti aggiornamenti portati in pista, ad oggi, non hanno dato i risultati sperati. Vasseur, ad inizio weekend aveva etichettato il vecchio concetto di SF-23 come giunto al limite del suo sviluppo. Quello nuovo non sembra essere tanto meglio, però a detta del manager francese ha molti margini di sviluppo, quindi cerchiamo di dargli un po’ di fiducia. D'altro canto In Formula1 non esistono miracoli, quindi se ci saranno dei miglioramenti saranno lievi, stile Mercedes. Dovrà passare tanta acqua sotto i ponti prima di poter ambire a vincere delle gare.
La prova di quanto sia lungo e difficile il cammino della Ferrari ce la restituisce Sainz, che nonostante abbia utilizzato tutte le mescole proprio come la Red Bull (anche se in ordine differente S-M-H) si renderà autore, cosa avvenuta in tutti gli stint, di una perdita di ritmo tale da scendere dalla seconda posizione di partenza fino in P5.
In conclusione, credo che in Ferrari non serva solo lavorare duramente. Occorre anche un cambio di mentalità, a tutti i livelli. In primis quelli relazionali. Fino allo scorso anno, quando c'era ancora Binotto, anche se si sbagliava, e di errori se ne facevano tanti anche con lui, vedevo un team molto coeso, almeno davanti alle telecamere. Un’unione che ora non ritrovo tra gli uomini del Cavallino.
Nella foto (fonte: Twitter, Pirelli) a seguire tutte le strategie di gara.
“Su una pista particolarmente probante per le gomme, abbiamo assistito ad una gara caratterizzata da un uso estensivo di tutte e tre le mescole da asciutto. La C1 è stata impiegata per il 41,6% dei giri percorsi, seguita dalla C2 (30,5%) e dalla C3 (27,9%)”, esordisce il direttore motorsport Pirelli alle colonne ufficiali dell’azienda. “La scelta di aver introdotto una nuova mescola, la C1 specifica 2023, ha consentito di poter puntare su una strategia a due soste, adottata dalla maggioranza delle squadre”.
“Rispetto alle previsioni della vigilia, abbiamo visto come la Medium sia stata più competitiva. Questo è stato dovuto anche a delle temperature asfalto sensibilmente inferiori rispetto allo scorso anno. Da una prima analisi, anche il degrado delle varie mescole è stato inferiore. Ad esempio quello della C3. Gli stint iniziali dei due piloti Mercedes (24 giri Hamilton, uno in più Russell) o lo stint centrale di Alonso (25 giri), effettuati con tanta benzina a bordo sono stati fatti ad un ritmo piuttosto competitivo”, ha concluso Mario Isola.
Nelle giornate di martedì 6 e mercoledì 7 giugno Ferrari e Mercedes saranno impegnate a Barcellona in due giorni di test dedicati allo sviluppo dei pneumatici Pirelli per la prossima stagione. Il programma sarà dedicato alla valutazione delle diverse mescole da utilizzare senza preriscaldamento.
Foto copertina: Twitter, Ferrari, foto interna: Ferrari
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