Al termine dello scorso GP del Belgio si è tornati a parlare molto delle mescole da bagnato Full Wet, rimaste all’interno dei box, con la Federazione intenzionata a far correre i piloti solamente su gomme Intermedie. Già con le gomme Intermedie c’erano tantissimi problemi di visibilità, figurarsi se si fossero montate gli pneumatici da bagnato estremo.
Ovviamente questo però ha scatenato, come spesso accade in questi casi, la reazione dei social. Negli ultimi giorni la Formula 1 si è interrogata a lungo su cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione e per ritornare a dare ai piloti l’opportunità di sfidarsi con la pioggia. Prima di esporvi l’idea di Fernando Alonso, due volte campione del mondo di F1, e pilota di grande esperienza (lo scorso 29 luglio ha compito 44 anni), bisogna ricordare che la problematica più che riguardare le caratteristiche prestazionali della Full Wet, spesso tirate in ballo in tali circostanze, è da identificare soprattutto nella portata d’acqua sollevata da questo tipo di specifiche.
Fattore chiave, che lo stesso spagnolo ha ricordato ai giornalisti presenti in Ungheria: “La visibilità è peggiorata quando siamo passati ad utilizzare degli pneumatici così larghi. Si tratta di una combinazione di fattori tra gomme larghe e asfalto molto più liscio, aderente e scuro rispetto a quello che veniva utilizzato in passato. A Sepang ad esempio, abbiamo spesso corso con la pioggia, ed è sempre andato tutto bene".
“La tipologia d’asfalto con cui vengono realizzati i tracciati ultimamente, diventa come uno specchio sul bagnato”, prosegue Alonso secondo quanto riporta ‘Motorsport.com’. Da qui l’idea per una possibile soluzione: “Forse utilizzare un asfalto molto ruvido migliorerebbe la situazione. Le autostrade sono fatte in questo modo e il quantitativo di spruzzi è ridotto al minimo. Credo che se venisse applicato quell’asfalto su tutte le piste non avremmo problemi di visibilità”.
Il concetto promosso da Fernando Alonso non è per nulla sbagliato, anzi. Alla base però emergono subito due tematiche da dover analizzare nel dettaglio per capire se la sua soluzione possa essere o meno applicabile.
La prima riguarda i costi di riasfaltatura completa che ogni pista dovrebbe fare. L’altra invece è una sorta di rovescio della medaglia. Un manto stradale molto aderente permette di avere tanto grip sull’asciutto, ma poi aumenta il quantitativo di spruzzi sul bagnato. Per contro uno di tipologia ruvida, darebbe benefici nettamente opposti causando delle preoccupazioni in merito all’utilizzo delle gomme slick: “Se si rivelasse troppo scivoloso per le gomme da asciutto potrebbe esserci tanto degrado, non saprei. Potrebbe però essere un punto di partenza, ma io sono solo un pilota”, ha concluso il bi-campione spagnolo forse un po' rassegnato al fatto che la sua idea, probabilmente, non sarà nemmeno presa in considerazione.
Foto: Aston Martin
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