Dopo tanto parlare forse, si comincia a passare ai fatti. I cambiamenti che la FIA intende apportare al regolamento tecnico 2023 in tema di porpoising parrebbero non soddisfare più della metà dei team presenti in F1. Non solo Red Bull e Ferrari infatti, sarebbero 6 le squadre che non vedrebbero bene le modifiche per la nuova stagione (qui tutti i dettagli).
Secondo questi team, soddisfare i nuovi requisiti che la Federazione è pronta ad emettere, non solo sarebbe costoso, ma andrebbe anche in favore di alcune squadre. Le soluzioni pensate inoltre, risulterebbero piuttosto superflue per contrastare il problema, dal momento che sono ormai 4 gare che durante i weekend non si parla può di porpoising.
Il gruppo dei ribelli, secondo quanto si legge su ‘Auto Motor und Sport’ sarebbe capitanato da una persona in particolare che stando alle informazioni in possesso del giornalista Michael Schmidt, starebbe pensando davvero di prendere in mano la situazione: “Ho parlato con il team principal della Ferrari, Mattia Binotto e mi ha rivelato di star valutando l’ipotesi di protestare. Trattandosi di modifiche che andranno ad essere introdotte nel regolamento entro un brevissimo periodo, si dovrà passare per una votazione”.
“Le argomentazioni sulla sicurezza non reggono secondo Binotto”, e nemmeno secondo Horner (leggi qui). “Da Spa verrà introdotta la TD 039, verrà posto un limite alle oscillazioni e le squadre non potranno più oltrepassarlo. Non rispettare il valore comporterà la squalifica dell’auto”, continua Schmidt. “La domanda del manager della Ferrari è semplice: ‘Perché, se c’è un limite, occorre avere un'altra regola?’”. Sotto l’aspetto della sicurezza i team riuscirebbero ad essere già conformi così.
Schmidt entra poi più nei dettagli, riportando l’esatto motivo per cui il gruppo di ribelli pensa che il regolamento 2023 sia vantaggioso per alcuni team in particolare: “Ciò che infastidisce Ferrari, Red Bull e gli altri è la proposta della FIA, ovvero: alzare il fondo di 2,5 centimetri ai bordi e andare a rinforzare leggermente il diffusore. Che è esattamente quello che ha proposto la Mercedes in Canada per risolvere il problema del rimbalzo".
“Questo permetterebbe di estrarre più carico dal posteriore e team come la Mercedes che hanno difficoltà nella parte anteriore possono finalmente scendere d’altezza e risolvere i loro problemi. Così credono Ferrari e Red Bull che non vedono ragione per cui debbano pagare loro il prezzo di aiutare le Frecce d’Argento. Ci saranno ancora delle controversie in merito”, prosegue il giornalista di ‘AMuS’.
Riguardo al limite di accelerazione che i piloti potranno sopportare durante i GP dal prossimo appuntamento del Belgio, Schmidt ha poi continuato: “La FIA sta già conducendo le sue misurazioni, al momento solo sui rettilinei. Il limite si dovrebbe aggirare attorno ai 10G e nelle ultime gare sappiamo che nessun team ha superato i 3,5/4G. Il problema sembra riguardare le curve, soprattutto quelle veloci. Lì è stato notato del rimbalzo anche se in diminuzione rispetto ad inizio anno”.
“Avere delle misurazioni corrette, in questo caso è molto difficile perché, intanto, oltre alle forze verticali entrano in gioco anche quelle laterali e poi occorre anche tener conto delle variazioni di carico. Per il momento la FIA proseguirà esclusivamente con il misurare il fenomeno in rettilineo, anche se sa che non è una soluzione abbastanza efficiente”, ha concluso.
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